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Gorini a Fazio: “Vaccino di Oxford efficace sia su anziani che giovani”

Cosa è successo con il vaccino di Oxford? E davvero AstraZeneca si è accorta per caso che un dosaggio sbagliato funzionava meglio di quello previsto? Per saperne di più Fabio Fazio ha chiesto direttamente a Giacomo Gorini, il giovane ricercatore di Rimini che lavora appunto per mettere a punto di quel vaccino allo Jenner Instuìitute dell’università inglese.
Il collegamento diretto durante la puntata di “Che tempo che fa” di questa domenica 29 novembre è avvenuto alla presenza in studio del suo maestro Roberto Burioni. Gorini ha confermato che le cose sono andate proprio così, il miglior risultato è stato raggiunto per un caso fortunato. Ma anche che non si tratta di un fatto insolito nella ricerca e che comunque l’importante è il risultato raggiunto. E se già un’efficacia superiore al 60% è da considerarsi secondo Burion “altissima”, specie per un vaccino realizzato in tempi così brevi, quella di oltre il 90% raggiunta dal dosaggio risultato più efficace è da considerarsi un risultato straordinario. In conclusione: “Il nostro vaccino è efficace, sia per gli anziani sia per i giovani”, ha affermato Gorini.
Che ha inoltre rimarcato: “Noi non distribuiremo questo vaccino per profitto, i nostri partner commerciali hanno acconsentito di distribuirli su una base no profit. Questo vaccino può essere conservato a 4°, la temperatura che abbiamo in frigo, per 6 mesi”. In altre parole, il vaccino di Oxford sarà molto meno caro dei due farmaci elaborati negli USA e presenta problemi logistici pressochè nulli rispetto ad essi, che invece richiedono per esempio temperature molto più basse per la conservazione e il trasporto.
Giacomo Gorini ha anche ricordato la visita del premier inglese Boris Johnson allo Jenner Institute nel settembre scorso: “ha voluto rivolgersi a me per complimentarsi con l’Italia per come ha saputo affrontare la prima fase dell’epidemia. E devo dire che la cosa mi ha riempito d’orgoglio”.
“Passerà il Natale nella sua Rimini?”, gli ha chiesto Fabio Fazio. E Gorini ha risposto: “Spero di sì e spero proprio di poter rivedere i miei genitori, anche se solo dalla finestra per via dell’isolamento”: chi rientra in Italia dall’estero è infatti probabile che dovrà trascorrere un periodo in quarantena.
Il professor Burioni ha poi insistito sulla necessità di vaccinarsi. Non farlo non sarebbe “una libertà, ma solo un modo per rendere tutta la comunità più vulnerabile”. “Non è come andare in moto senza casco – ha aggiunto – che significa mettere a rischio solo la propria incolumità personale. Chi non si vaccina minaccia l’incolumità degli altri a iniziare dai più deboli e dai più sfortunati”. E anche riguardo alla sicurezza del farmaco si è affidato a una metafora motoristica: “Un vaccino non sicuro è come un’auto priva di freni: nessuno la può usare semplicemente perchè non viene messa in commercio. Con i vaccini è la stessa cosa: i controlli sono severissimi e quando il vaccino sarà a disposizione possiamo essere certi che li ha superati ed è assolutamente affidabile”.

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