“Gòb: cardo, pianta delle composite, spinosa (Carduus); ortaggio chiamato anche cardonello, cardone, gobbo. Ha costole e foglie carnose che a completa maturazione si ricurvano, s’ingobbiscono. Di consumo popolare, per il modesto costo, dava vita al comune, parco e singolo piatto che costituiva la cena di molte famiglie: du gob in omid. Festa grossa quando vi si poteva aggiungere un po’ di carne”.
Prendendo spunto da questa descrizione di Gianni Quondamatteo (dal Dizionario Romagnolo Ragionato), oggi facciamo festa grossa, proponendo un piatto da leccarsi i baffi: gobbi con salsiccia.
Tipico del periodo invernale, scaldava la pancia e la riempiva, soprattutto se accompagnato con piada da usare anche per la “scarpetta” finale.
Per quattro persone serviranno i seguenti ingredienti:
- un gobbo di circa 800 grammi
- 7-8 salsicce grosse
- un barattolo di salsa di pomodoro
- olio extra vergine di oliva
- 2 o 3 spicchi di aglio
- sale e pepe
Prima di tutto si lavano le coste del gobbo, si tolgono i filamenti e si tagliano a pezzetti della stessa misura. Si mettono a sbollentare per 5-6 minuti in acqua salata dove avremo aggiunto del succo di limone. Scoliamo e mettiamo da parte.
In una padella larga, intanto, facciamo imbiondire in mezzo bicchiere circa di olio gli spicchi di aglio e aggiungiamo la salsiccia tagliata in grossi pezzi, dopo averne punzechiato la pelle con una forchetta. Giriamo la salsiccia un paio di volte, in modo che prenda colore uniformemente, e aggiungiamo i gobbi.
Copriamo con la salsa di pomodoro, aggiustiamo con sale e pepe. Lasciamo cuocere, coprendo con un coperchio, per circa mezzora a fuoco moderato, facendo attenzione che non si asciughi troppo.
Una curiosità: racconta la nonna che quand’era bambina i gobbi venivano anche chiamati “la carne dei poveri”. Cotti s’la gardèla (sulla gratella), dopo averli lessati e conditi con pangrattato, rosmarino, aglio, sale e pepe, potevano infatti ingannare la miseria, facendo immaginare di gustare delle costine di maiale e altri succulenti pezzi di carne.
Della serie: il bisogno aguzza l’ingegno… e la fantasia.
Buon appetito!
Maria Cristina Muccioli