Sul tema delle unioni civili il Sindaco di Rimini Andrea Gnassi ha rilasciato questa dichiarazione:
“Sono passati circa due mesi da quando abbiamo salutato con entusiasmo l’approvazione della legge sulle unioni civili. Un momento che abbiamo definito storico perché di questo si trattava: finalmente, dopo anni di dibattiti spesso sterili e strumentali, anche l’Italia può contare su uno strumento legislativo in grado di garantire una serie di diritti di base anche alle coppie dello stesso sesso. Un passo in avanti quasi epocale per un Paese come il nostro, segno di una società matura e profondamente cambiata.
Peccato che questo accenno di ‘progresso’ si scontri con un apparato burocratico statale che di moderno ha ben poco e che di fatto non mette i Comuni nelle condizioni di applicare una legge entrata in vigore ufficialmente il 5 giugno scorso. Tutte le amministrazioni comunali d’Italia infatti sono nel limbo, in attesa di quegli obbligatori decreti attuativi che consentano di rendere operativi i registri delle unioni e convivenze. Per il 5 luglio era atteso un decreto ponte con le disposizioni transitorie, una sorta di vademecum per dare la possibilità ai Comuni di rispondere alle richieste di quelle coppie eterosessuali e omossessuali, che da maggio si sono messe in fila per ufficializzare la loro unione. Il decreto ponte però non è arrivato creando così una situazione che sarebbe paradossale, se non fosse che in Italia siamo abituati a questi cortocircuiti; la legge Cirinnà, nata per colmare un vuoto giuridico e dare certezze ai Comuni, finisce quindi per essere fonte di nuova confusione, con gli uffici impossibilitati a rispondere alle sacrosante richieste delle coppie. Con il rischio conseguente che le unioni ‘fai da te’ celebrate in questa fase grigia per venire incontro a chi ha delle esigenze legittime e magari impellenti, si rivelino un domani prive di validità e quindi da rifare.
Sottoscrivo l’impegno di Anci a sollecitare il ministro dell’Interno Alfano affinché queste istruzioni ministeriali arrivino in tempi celeri, consentendo un’applicazione uniforme della legge e dando a noi sindaci la possibilità di celebrare le unioni senza tentennamenti e solo con immensa soddisfazione. I nostri uffici a Rimini sono pronti: per favore, dateci il via”.