“I Russi stanno tornando in massa. E rivogliamo anche i tedeschi”. Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi, di ritorno da Mosca e Berlino, snocciola numeri incoraggianti. E se il 2016 per Rimini era già stato “l’anno del grande ritorno dalla Russia” (+ 4,3% arrivi; + 9,2% di presenze per un totale di 380 mila pernottamenti), incrociando i dati delle prime prenotazioni presso i principali tour operator appaiono proiezioni che fanno sperare, dice il sindaco, in un ulteriore + 15 %. Fra l’altro, nei primi tre mesi di quest’anno i Russi che hanno chiesto il visto per l’Italia sono cresciuti addirittura del 60%, parola del console generale italiano a Mosca Piergabriele Papadia de Bottini. “E sappiamo – precisa Gnassi – che il il 75% di quei Russi vengono in Emilia Romagna e il 50% a Rimini”.
Altro risultato della “campagna di Russia” è che il principale dei tour operator della Confederazione, Pac Tour, ha scelto Rimini come base logistica per tutta l’Italia. Ciò significa che i tour russi faranno base a Rimini per raggiungere poi le destinazioni più gettonate e tradizionali del Bel Paese: Firenze, Venezia e Roma. “E il nome Rimini proprio per questo motivo in Russia è anche più conosciuto di quei tre”, chiosa Gnassi.
Intensa anche l’attività sul fronte dei media, soprattutto con contatti con le testate di lifestyle, viaggi, food e con blogger e influencer. Gnassi torna poi sull’operazione di mass market con Shatura, il marchio di mobili che non solo chiamerà “Rimini” i suoi prodotti ma consentirà un’operazione di comunicazione a tappeto nei suoi 370 punti vendita (4,5 milioni di visitatori al mese e, 700 mila user del website).
Germania. Anche i più tradizionali ospiti della Riviera sembrano tornare agli antichi amori. Nel 2016 gli arrivi a Rimini dalla Germania sono cresciuti del 6.3% e le presenze del 4% per un totale 400 mila pernottamenti. Le proiezioni qui fanno sperare il sindaco in una crescita nel 2017 dell’8, forse 10%.
A proposito di tutti questi dati, Gnassi plaude all’Osservatorio turistico regionale e ai criteri che applica: “Lo stesso presidente dell’Istat ha riconosciuto che il loro algoritmo non è più adeguato e porta a sottostimare i numeri del nostro territorio di un buon 30%”.
Molte le operazioni in corso per sostenere questo rilancio: “Ci stiamo proponendo con una Rimini non solo balneare, ma città della cultura e dell’arte, del buon cibo e del buon vivere”. A Rimini bisogna però arrivarci e per questo il 27 marzo all’ITB di Monaco sarà presentata la nuova collaborazione con Deutsche Bahn che consentirà il collegamento ferroviario Monaco-Rimini dal 2 giugno al 10 settembre. Quanto ai voli, “l’Emilia Romagna avrà collegamenti con Monaco, Berlino, Francoforte, Colonia, Dusserldolf”. I più atterreranno però al “Marconi” di Bologna; di qui il ruolo strategico degli shuttle, che nel 2016 hanno trasportato 45 mila passeggeri. Qui i clienti sono soprattutto inglesi, poi tedeschi e russi. Dal 10 giugno al 2 settembre le navette faranno tappa anche a Riccione, ma per il futuro, quando sarà operativo il TRC, le loro fermate saranno integrate con quelle del metrò di costa.
Contatti anche con il Deutsche Kinemathek Museum, quello che organizza il Festival di Berlino, per saldare alleanze con il nascituro Museo Fellini: “Così come in Russia, in Germania il nome di Fellini scalda i cuori”.
Oltre ai top player russi e tedeschi, si cercano poi nuove opportunità. per esempio in Polonia, ma anche oltre oceano: in cantiere una partnership con il Los Angeles Time, molto interessato al nostro cibo e, di nuovo, a Fellini.
E se il congressuale è arrivato a coprire 280 giorni dell’anno, secondo il sindaco è giunto il momento di dare una regia unica a tutto l’incoming e la commercializzazione: “Sotto questi aspetti va costruito un board che metta a sistema fiera, palacongressi, Rimini Turismo, Riviera di Rimini, Rimini Reservation”.
Pronto anche il calendario degli eventi 2017, che sarà ufficializzato venerdì prossimo: “Siamo gli unici che a marzo siamo in grado di presentare oltre 500 appuntamenti”, sottolinea Gnassi.