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Gnassi: “Addio Cittadella della Sicurezza alla nuova Questura, trattano Rimini come carta straccia”

“Ci giunge notizia certa che l’Inail ha ritirato la sua offerta per lo stabile di via Ugo Bassi, la sede della nuova Questura di Rimini che rappresenta uno scandalo italiano”. E’ fuori di se il sindaco di Rimini Andrea Gnassi. Solo ieri aveva appreso che il personale della Polizia di Stato sarà trasferito dalla vecchia sede in Corso d’Augusto in piazzale Bornaccini per almeno 18 anni.

In pratica significa che sarà  quella la sede definitiva della Questura di Rimini. Tutto il contrario di quanto prevedeva il patto firmato un anno fa fra le istituzioni, dal Comune, alle Forze dell’Ordine, alla Prefettura  fino al Ministero degli Interni: in via Ugo Bassi, con l’acquisizione da parte di Inail per 7 milioni della nuova Questura mai usata, doveva sorgere una “Cittadella della Sicurezza”, con uffici della Polizia e della Polstrada, la sede della Guardia di Finanza e locali per l’Arma dei Carabinieri.

E piazzale Bornaccini? Lì la Questura doveva trasferirsi solo per il tempo necessario a far nascere la “Cittadella”: non certo per 18 anni.

Ora il sindaco riferisce di aver appreso che l’Inail ritirerebbe la sua offerta condizionata, con il motivo che i progetti di ristrutturazione non sarebbero sufficientemente avanzati. “Un papocchio sulle spalle di Rimini”, commenta il sindaco.

In definitiva a Rimini va in scena quello che Gnassi definisce “il pastrocchio perfetto”: si fa diventare definitiva una soluzione che doveva essere temporanea e lo scandalo della Questura nuova di via Ugo Bassi abbandonata da 17 anni resta sulle spalle dei cittadini.

E al sottosegretario Morrone (Lega), che aveva detto di aspettarsi i ringraziamenti del sindaco di Rimini per aver trovato lui una soluzione, contrariamente ai governi precedenti (compresi, evidentemente, quelli in cui il ministro degli Interni era il leghista Roberto Maroni), Gnassi risponde: “La soluzione di via Bornaccini l’abbiamo trovata noi, e i soldi, mezzo milione per la sistemazione dei centri per l’Impiego, ce li stiamo mettendo noi”.

Buio pesto, invece, per l’enorme complesso presso lo stadio, completato 17 anni fa e poi lasciato nell’abbandono, ricovero di sbandati e bersaglio dei vandali. “Uno scandalo italiano dove viene il Gabibbo – dice Gnassi – una schifezza italiana che ha regalato a Rimini 30 mila metri quadri abbandonati. Si allaga, è un disastro per chi vi abita, un pericolo per i bambini che rischiano di cadere negli acquitrini, un rifugio di clandestini. Tutti i governi di tutti i partiti a Roma hanno preso parte a questo scandalo, che a Rimini ha regalato questo pastrocchio. Oggi si dice addio alla Cittadella della Sicurezza e ciao ciao ai riminesi”.

Nel frattempo Andrea Ferri, curatore fallimentare di Da.ma, la società proprietaria dell’immobile di via Ugo Bassi, oggi ricorda con una lettera che “E’ chiaro che nessuna querelle politica può modificare un percorso giuridico, nell’ottica del perseguimento dell’interesse della massa dei creditori, mediante procedure competitive, normate dall’art. 107 legge fallimentare ed accettato da INAIL mediante offerta agli Organi della procedura. Il curatore fallimentare, nell’ambito del mandato conferito dal Tribunale di Rimini, tutelerà le ragioni della massa dei creditori, anche nell’ottica sociale di salvaguardia del territorio e della comunità riminese, in tutte le sedi più opportune al fine di dare corso al percorso, anche istituzionale, già condiviso con INAIL, Ministero , Questura e Prefettura riminesi”.

Come dire, chi non rispetta i patti ne subirà le conseguenze.

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