Quello che è accaduto ieri a Rimini è la perfetta dimostrazione di come esistano ancora valori che differenziano chi porta messaggi di pace e chi deliberatamente è capace solo di fare e veicolare violenza e fascismo. Da una parte la comunità che si ritrova in piazza simboleggiando con fiori la democrazia, i suoi valori, la storia di una città che è quella dei 3 Martiri, del sangue, la morte, la distruzione causata dal fascismo portatore di morte, dolore, sangue, violenza. Dall’altra un manipolo di esaltati senza vergogna e senza alcuna morale se non quella della violenza, verso le forse dell’ordine e verso Rimini stessa. Un quadrante di città, che ha momentaneamente impedito a famiglie, attività economiche, cittadini di vivere la propria libertà. E poi una città deturpata da scritte che colpendo i muri della città ne colpiscono anche l’anima e i valori.
Non c’è argomento, parola, che possa tollerare lo sfregio fatto, scritte che esaltano solo e sempre la prevaricazione e l’odio. Chi difende i valori della libertà e dell’antifascismo, della democrazia, lo fa con la tenacia, la lotta e i fiori. Non imbrattando la città e la sua storia. Rimini ha reagito, reagisce e reagirà verso l’ondata capeggiata da una forza nuova ma che di nuovo non ha nulla e fa leva sull’esaltazione per la violenza che è, prima di tutto, l’effetto di una gigantesca povertà di memoria, di etica, di intelligenza. Bisogna guardare a queste persone non con l’odio con cui essi guardano al resto del mondo, ma con la forza dell’idea democratica. La democrazia e Rimini sono fiori e valori.
Un grande grazie a tutte le forze politiche sociali, le associazioni, i cittadini che hanno difeso la democrazia con forza e civiltà. Un grande grazie alle forze dell’ordine tutte, al Questore, al Prefetto, che con organizzazione, determinazione e buon senso hanno lavorato l’intera giornata di sabato gestendola al meglio. Una giornata dalla quale alla fine resteranno Rimini i suoi valori e non le idiozie di esaltati e violenti.