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Gnassi: “Croatti parlamentare a sua insaputa, Morrone vuole penalizzare Rimini”

«‘Conto sul mio diario le notti e i giorni’. Conto i giorni. Quelli (30 per l’esattezza) che il Senatore Croatti ha dichiarato manchino alla firma della convenzione (un’altra…) per il ripristino dei fondi sul Bando Periferie. Quelli (corrispondenti, pensa evidentemente il protagonista, al giorno del mai) che il Sottosegretario Morrone vorrebbe usare come terreno di riporto per seppellire parola e firma dello Stato italiano riguardo la soluzione della vergogna della nuova Questura in via Ugo Bassi». Così il sindaco di Rimini Andrea Gnassi sulle ultime due vicende che hanno agitato la politica riminese, il Bando delle Periferie e la nuova Questura.

«Sono due modi diversi di interpretare il ruolo del parlamentare moderno. La prima maniera potremmo definirla ‘a sua insaputa’. Vota l’azzeramento dei soldi per Rimini, dichiara pubblicamente che ha fatto bene a farlo, che erano soldi sprecati (si sa, gli hanno imposto di dirlo e lui lo ha fatto); poi ‘si convince’ di essersi sbagliato e brinda per la restituzione del maltolto. Restituiti i fondi, per ora siamo alle intenzioni, per le firme dei cittadini, la rivolta dei sindaci e dei parlamentari di opposizione. Poi vedremo come sarà la restituzione e se non si tramuterà anch’essa in un bel ‘pacco, contro pacco e contropaccotto’».

«Era avvenuto lo stesso – prosegue Gnassi – con la nuova Statale 16: prima i 5 stelle organizzano convegni dove si dice che il nuovo progetto porterà con sé sciagure bibliche, aumento dei casi di tumore compresi, poi si esulta all’approvazione dei progetti. E si prova a dire “sono stato io”. Anche lì Croatti si era sbagliato. Come un navigatore Tom Tom, lui ‘ricalcola’ la sua posizione senza fare una piega. Sperando che nessuno si accorga di ‘ripensamenti’ e di bugie, dovuti al necessario casino montato dal Comune di Rimini e alle firme raccolte. In questo senso posso già preannunciare al Senatore che, tra un mese, se la soluzione prospettata dal Governo sarà l’ennesima fregatura per Rimini, monterò e monteremo proteste ancora più forti. Altroché toni troppo “duri”usati dal Sindaco, altroché applausi (ma ci si rende conto che si deve SOLO RESTITUIRE il dovuto?!). Qui c è solo l’interesse della città, non un post di partito mandato in automatico, salvo poi rimangiarselo quando para male».

«Poi una seconda tipologia di parlamentare, incarnata da Jacopo Morrone, l’onorevole contro il territorio riminese. Possiamo definirla: tanto peggio per loro, tanto meglio per noi (leghisti). Se ne frega bellamente di un contratto firmato da sindaci, prefettura e Ministero dell’Interno. Non risolve il problema prioritario che l’ha generato e cioè l’immobile spiaggiato in via Ugo Bassi, figlio del rapporto tra il suo Ministero e un privato. Scrolla le spalle quando gli si ricorda l’altra priorità e cioè il passaggio della Questura da categoria C a B. L’unica cosa che gli interessa è chiudere un affitto eterno con un privato per una sede provvisoria che dichiaratamente verrebbe fatto in sfregio alla soluzione della Cittadella della Sicurezza, infrastruttura che finalmente darebbe risposta alle esigenze logistiche di Polizia, Finanza, Stradale. Politicamente il messaggio è inequivocabile: Morrone vuole penalizzare Rimini e i riminesi. Anche su questo aspetto dico… non ci provi neanche. Insieme agli uffici comunali sto elaborando un libro bianco sulla nuova Questura che presenterò a breve, in cui dopo aver messo in fila tutte le inadempienze dello Stato, dei suoi ministri, dei suoi funzionari, nell’arco di 20 anni, focalizzerò l’attenzione su soluzioni e responsabilità. Un capitolo a parte del libro sarà dedicato al patto sulla sicurezza, firmato un anno fa, e di cui garante è formalmente la Prefettura di Rimini».

«‘Conto sul mio diario le notti e i giorni’. Una vecchia canzone di Gianni Morandi, significativamente- per Croatti e Morrone- intitolata ‘Chimera’», conclude Andrea Gnassi.

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