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Gloria Lisi ha incontrato i rappresentanti delle vittime di repressione e persecuzione in Colombia

Il Vicesindaco del Comune di Rimini, Gloria Lisi, ha incontrato questa mattina German Graciano Posso e Julio Cesar Guisao Hernandez, rappresentanti della Comunidad de Paz de San José de Apartadó, in Colombia. Insieme a loro i rappresentanti dell’Operazione Colomba dell’associazione Papa Giovanni XXIII.

San José de Apartadó è una delle oltre 50 Comunità di pace e in resistenza civile colombiane che resistono con gli strumenti della nonviolenza alla guerra e allo sfollamento forzato, in un contesto di guerra a bassa intensità che, dalla fine degli anni Quaranta, insanguina la Colombia. Nonostante gli accordi di pace recentemente conclusi tra il governo colombiano ed il principale gruppo guerrigliero, le FARC, la situazione di forte violenza subita dalla popolazione civile non è cambiata. Più di 250 membri della Comunità di Pace e residenti della zona circostante sono stati uccisi in questi venti anni di resistenza civile. Dal momento della sua costituzione, nel 1997, ha subito più di 700 gravi violazioni dei diritti umani. L’attenzione politica e civile internazionale e la presenza sul territorio di realtà come quelle di “Operazione colomba” della APGXXIII sono per questa comunità una delle poche risorse di difesa e speranza di vita.

Conosco i volontari di Operazione Colomba – commenta Gloria Lisi, Vicesindaco del Comune di Rimini – e apprezzo umanamente e come amministratore il loro impegno umanitario in zone di conflitto internazionale. È una parte di Rimini che ci fa onore nel mondo e ho voluto incontrarli, di passaggio in Italia, insieme ai due rappresentanti della Comunità Colombiana. Quelle che mi hanno raccontato sono storie terribili, uno di loro ha avuto tredici famigliari uccisi e riferendosi a se stessi si chiedono non se verranno assassinati, ma solo quando. Scene di quotidiana tragicità a cui si oppongono con fierezza e l’aiuto internazionale a cui ci associamo. A loro ho ricordato come anche Rimini, in cui oggi viviamo in pace, è stata teatro di una guerra sanguinosa e cruenta, per poi rinascere. Un messaggio di speranza, simboleggiato dalla targa consegnata a Julio e German e, tramite loro, a tutta la loro comunità

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