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Gli avvocati perdono la causa contro il Comune di Rimini

Gli avvocati del Comune di Rimini Wilma Marina Bernardi e Maria Assunta Fontemaggi avevano fatto ricorso al Tar (Tribunale Amministrativo Regionale) dell’Emilia Romagna per annullare, previa sospensiva, le delibere che riorganizzavano la struttura degli uffici comunali.

Quattro i motivi del ricorso da parte degli avvocati del Comune di Rimini:

  • Il primo lamenta l’assenza di partecipazione procedimentale alle scelte sulla nuova organizzazione
  • Il secondo motivo contesta che l’incarico dirigenziale delle ricorrenti sia assimilabile ad un qualsiasi incarico di cd. alta professionalità
  • Il terzo motivo esamina un ulteriore profilo dell’eccesso di potere denunciato con il precedente
  • Il quarto motivo eccepisce la violazione dell’art. 23 L. 247/2012 da parte del regolamento comunale sull’ordinamento degli uffici e dei servizi dell’avvocatura civica.

In pratica, i legali chiedevano di godere di maggiore considerazione nell’organizzazione comunale, il che avrebbe potuto portare anche un trattamento economico più alto.

Contro il ricorso il Comune si costituiva in giudizio.

Il 4 settembre è stata pubblicata la sentenza del tribunale che rigetta il ricorso degli avvocati Wilma Marina Bernardi e Maria Assunta Fontemaggi.

Secondo i giudici del TAR “non emergono ragioni che possano condurre ad annullare anche in parte qua le direttive impugnate che costituiscono il legittimo esplicarsi dei poteri di autorganizzazione della struttura comunale derivanti dalla legge e dallo Statuto comunale”.

Il TAR interviene anche per riguarda la retribuzione di posizione: ”Laddove nell’individuazione concreta della retribuzione di posizione per i dirigenti comunali, le ricorrenti dovessero intravedere delle scelte non rispettose della parità di trattamento di fronte a situazione omogenee, potranno adire il giudice del lavoro per rivendicare il diritto ad una giusta retribuzione, ma allo stato non si ravvisano aspetti di illegittimità nelle scelte operate”.

Le spese sono state compensate. Al Comune di Rimini la causa è costata 6.300 euro

Per la sentenza integrale cliccare qui

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