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Giuseppe Chicchi: “Il popolo ha sempre ragione”

C’è un principio fondamentale della democrazia: il popolo ha sempre ragione.

Il popolo ha parlato e lo ha fatto respingendo a larga maggioranza la riforma Renzi-Boschi. Dico questa ovvietà solo perché sento dalla pancia del PD emergere commenti che sarebbe meglio evitare, sul popolo che non capisce, che è conservatore, che teme i cambiamenti, ecc. Questo atteggiamento è pericoloso in particolare in questa fase in cui, visto che Renzi ci ha portato nel burrone, dovremo trovare la strada per risalire. Il popolo è il popolo.

Meglio sarebbe soffermarsi sugli errori di Renzi per evitare di farne altri. Parlo di quei tanti compagni che hanno pensato di poter utilizzare la strada in discesa del leader carismatico, piuttosto che la dura salita della partecipazione popolare e della rappresentanza dei bisogni dei più deboli.

Con il Job Act abbiamo portato un colpo al diritto al lavoro, però abbiamo ottenuto il favore di Confindustria. Perché i lavoratori dovrebbero votare per noi? Forse qualcuno ha pensato che la lotta di classe fosse finita? Non c’era in giro qualche saggio che ricordasse come la lotta di classe è il motore della storia?

Con l’Italicum e con la legge Boschi, abbiamo cercato di risolvere i problemi spostando l’asse della politica sulla decisione, sull’uomo forte al comando.

Ma noi esistiamo come partito solo se riusciamo a sviluppare la partecipazione del popolo e se da ciò apprendiamo l’arte di rappresentarne i bisogni. All’uomo forte ci pensano già Grillo, la Lega, ecc.

Portare al referendum una riforma della Costituzione dai contenuti comunque criticabili, come atto plebiscitario su di un leader, è stato un errore gravissimo. Il mio stupore e la mia rabbia vanno prima di tutto a coloro che potevano consigliarlo e non lo hanno fatto. Parlo anche di vecchi “saggi” come Napolitano, Violante, Zanda ed altri che avrebbero dovuto intuire i pericoli a cui il PD si esponeva con atti di rottura violenti nel nostro campo (sinistra Dem, Cgil, Anpi) e con forzature sul campo avverso come un voto a maggioranza sulle regole di tutti. Perché Renzi lo ha fatto? Semplice, perché cercava l’investitura plebiscitaria per “asfaltare” tutti, una specie di fantasia d’onnipotenza infantile. Il guaio è che questo risultato, oltre a Renzi, asfalta anche il PD se non stiamo attenti alle prossime mosse.

Significativo il commento carpito a Renzi ieri sera: “Non pensavo che mi odiassero così tanto!”. Direi che nelle democrazie, per fortuna, il popolo non ama e non odia, giudica!

Giuseppe Chicchi

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