Ho apprezzato l’appello su Facebook di Andrea Gnassi, Sindaco di Rimini, per la serietà della questione trattata e per gli argomenti che richiamano alla responsabilità di appartenere ad una comunità.
Per ciò che può contare, per ora e per il futuro comune, esorto i miei concittadini ad aderire all’appello del Sindaco e ad attenersi agli indirizzi che il Governo, insieme alla Comunità Scientifica, ha di recente emanato.
Ci aspettano tempi duri, dovremo battere il virus anche modificando i comportamenti individuali e, con ogni probabilità, modificando il modello di sviluppo, compreso quello del nostro turismo. Dovremo poi fare i conti con una recessione economica che non sarà breve e imporrà sacrifici anche duri e che tutti dovremo affrontare alla luce del principio di progressività che ispira la nostra bella Costituzione.
La comunità riminese ha già affrontato situazioni gravissime ed ha sempre saputo uscirne.
Ha affrontando le conseguenza della Seconda Guerra Mondiale che aveva ridotto in macerie l’intera città di Rimini. Più avanti, sia pure in ambiti apparentemente minori, ha saputo superare le due crisi ambientali del Mare Adriatico (’84 e ’89) che colpirono la principale attività economica della costa.
Ora però ci troviamo di fronte a qualcosa di ben più drammatico perché in questione ci sono la salute e la vita di migliaia di persone, messe a rischio da un virus che dimostra una capacità diffusiva talmente elevata da richiedere a tutti noi il massimo di attenzione nei comportamenti individuali. Ancora una volta siamo chiamati a misurarci con la banale certezza che ognuno di noi è legato al destino degli altri.
Giuseppe Chicchi, già Sindaco di Rimini.
(nell’immagine in apertura, la foto del lungomare di Rimini nel 1945 mostrata dal sindaco Andrea Gnassi nel suo videomessaggio)