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Giunte “fuorilegge”, parlano i sindaci

Prime reazioni alla nota congiunta del Difensore civico dell’Emilia-Romagna, Gianluca Gardini e della presidente della commissione regionale Parità, Roberta Mori, che hanno richiamato i sindaci a rispettare la legge Delrio sulla parità di genere nella composizione delle Giunte, pena il rischio di invalidità dei loro atti.

Daniele Amati, sindaco di Poggio Torriana, è il più tranquillo: “Siamo un sindaco e due assessori, di cui una è donna. Ho sentito il parere del Segretario comunale e mi ha confermato che rispettiamo in pieno la legge, come del resto non potrebbe essere diversamente per tutti i Comuni con giunte di sole tre persone“.

 Enzo Ceccarelli, Sindaco di Bellaria Igea Marina, ha invece una giunta con 6 componenti, se si conteggia anche lo stesso sindaco come indicato dal Viminale con una nota del 24 aprile 2014. In giunta di donne ce ne sono due: la percentuale di genere femminile sarebbe  solo al 33,33 %: “Ma io nel fare le nomine la norma l’ho rispettata, perché le donne sono due su cinque”, afferma Ceccarelli.

Insomma il sindaco va conteggiato o no nel computo? Ritiene di no anche il primo cittadino di Misano, Stefano Giannini, che si trova nella medesima situazione di Bellaria: “Io ritengo di aver rispettato la legge. Ci sono sentenze o pareri che dicono diversamente? Vedremo in caso di ricorsi chi ha ragione”.

E Riccione? Qui la percentuale di donne si ferma al 37,5%: manca poco, ma non è il 40% richiesto dalle legge.

Il sindaco Renata Tosi  dichiara: “Ho scelto gli assessori per la loro competenza, attitudine e passione. La comunicazione del Garante non l’ho ancora vista, ma non credo proprio che per un 2,5% si possano inficiare tutti gli atti”.

Da San Leo (3 in giunta, tutti uomini) fanno sapere che al momento delle elezioni la popolazione non raggiungeva i 3 mila abitanti, quindi la norma non si applicherebbe. Per ora irraggiungibile il sindaco di Saludecio, Dilvo Polidori: qui gli uomini sono cinque su cinque.

Commenta Roberta Mori, presidente della commissione regionale Parità: “Non c’è nessuna crociata in atto e al di là dei dati tecnici, quello che si intendeva sottolineare è che la parità dei generi non è più come in passato una questione di mera opportunità, ma è sancita da una legge. E noi com’è noto  teniamo molto ai temi della legalità. Attenzione: il tema non riguarda le donne, ma appunto la parità fra i generi. Tant’è vero che nel bolognese ci sono alcune giunte tutte al femminile, come a San Lazzaro, che hanno fatto già sapere che si adegueranno, perché non va bene neppure così. Noi in Emilia Romagna, del resto, abbiamo pochi casi di Comuni che non rientrano nella norma, in altre regioni la situazione è ben peggiore. E abbiamo amministratori responsabili che certamente sapranno tener conto delle indicazioni. Non c’è sanzione e non c’è scadenza, ma riteniamo giusto che l’attenzione su questi temi resti viva”.

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