La saga di Giulio Lolli, colui che si definisce “l’ultimo avventuriero”, potrebbe arricchirsi di un nuovo capitolo: avrebbe fatto richiesta di poter tornare in Italia.
L’imprenditore della Rimini Yacht, fallita con un buco milionario dopo una serie di truffe ai danni di acquirenti di imbarcazioni di lusso, è detenuto nel carcere di Tripoli da novembre, quando fu prelevato dalla sua abitazione sotto gli occhi della moglie, da un gruppo di milizie governative. E’ accusato di terrorismo, cioè di aver dato supporto a un gruppo estremista separatista detto Shura di Bengasi, in lotta con l’autorità centrale.
A settembre lo davano evaso dal carcere in realtà è in attesa di giudizio nel carcere di Tripoli. In questa richiesta di rientro in Italia, se confermata, incide sicuramente la situazione politica libica sempre molto caotica e le accuse di terrorismo che gli sono state rivolte. Giulio Lolli avrà pensato che è meglio affrontare la giustizia italiana e le accuse di truffa ed altri reati patrimoniali.
Non è da escludere che a margine della conferenza di Palermo sulla Libia, in programma per la prossima settimana, si parli anche di questa possibile estradizione.
