Facevano arrivare dei collaboratori dall’Albania perché li aiutassero a spacciare sul territorio riminese, poi li rimandavano in patria non appena sospettavano che la forze dell’ordine potessero accorgersene. Una strategia andata avanti per circa un anno e coordinata da tre pusher albanesi, ‘finiti blindati’ grazie all’intervento dei carabinieri della Stazione di Misano Adriatico. Si tratta, per la precisione, di una coppia residente a Gabicce, A. G., 48 anni, G. S., 28 anni, e un residente a Cattolica, H. S., 30 anni. I tre sono stati arrestati dai militari durante una perquisizione nelle rispettive abitazioni, dove gli inquirenti dell’Arma hanno rinvenuto circa 30 grammi di cocaina, la ‘droga’ con la quale traevano maggiore profitto. I primi due, intenzionati ad abbandonare l’Italia per eludere i controlli, sono stati ‘frenati’ d’urgenza.
Le indagini sono partite la scorsa estate: per fornire le dosi ai loro clienti, i tre si avvalevano di diversi connazionali, attraverso i quali avevano dato vita a una vasta rete di spaccio tra Cattolica e Gabicce. Un andirivieni che era cominciato nel giugno del 2017 e del quale facevano parte una decina di collaboratori ‘part-time’, che arrivavano sul territorio, si dedicavano allo spaccio, e poi ripartivano furbescamente per il loro paese così da non essere scoperti dalle forze dell’ordine. Cosa che invece non è accaduta.
