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Giovani Democratici: “Anche a Rimini il congedo mestruale”

È stata lanciata nei giorni scorsi dal Liceo artistico Nervi-Severini di Ravenna, con la pubblicazione sul proprio portale web, la possibilità di ottenere un congedo mestruale per le studentesse. Infatti, sarà possibile avere due giorni al mese, in cui assentarsi, se soffrono di dismenorrea. Questo sarà possibile con un certificato medico presentato a inizio anno. Il congedo mestruale che sul lavoro in Italia ancora non è stato riconosciuto, entra a scuola così.

Una proposta che Carlotta Montani e Alessandro Romano, attivisti dei Giovani Democratici della provincia di Rimini lanciano verso l’amministrazione comunale di Rimini per promuovere un confronto e un percorso con le scuole superiori riminesi per portare la possibilità di garantire un congedo mestruale, come accade già al Liceo Nervi-Severini Ravenna, anche nelle scuole della nostra città assieme alla proposta, già fatta nei mesi scorsi, per introdurre le Tampon box in scuole superiori e università riminesi, come accade già in diverse scuole d’ Italia, tra cui per ultimo in ordine temporale quelle della Valle D’Aosta dove partirà a breve il progetto.

 

Il contrasto alla povertà mestruale con un intervento in Legge di Bilancio, che vedrà in tutto il nostro paese applicare l’IVA del 5% sui prodotti igienici femminili, può crescere fortemente nel nostro territorio grazie alla promozione di Tampon box a Rimini nelle scuole, università e luoghi dell’istruzione. A questo, però, serve aggiungere anche nel promuovere un importante elemento di crescita e sviluppo per il contrasto al divario di genere, il congedo mestruale nelle scuole, proposto e introdotto a Ravenna nel liceo Nervi-Severini – commentano Carlotta Montani e Alessandro Romano dei Giovani Democratici della provincia di Rimini –. Crediamo, che nelle scuole e nei luoghi di istruzione pubblici riminesi sia fondamentale promuovere e contrastare la period poverty e così rispondere a un bisogno di prodotti igienico sanitari che, spesso, non sono reperibili per motivi logistici o a coloro che si trovano in condizioni economiche. A questo, inoltre, crediamo che l’amministrazione possa portare avanti e aggiungere nel farsi promotore di una proposta importante, come quella del congedo mestruale per riconoscere un diritto fondamentale, quello alla salute”.

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