A settembre 2016 il tribunale Fallimentare di Rimini aveva dichiarato fallita la società cooperativa a responsabilità limitata “La mia Terra”, il cui amministratore era il riminese Gianni Celli e che si occupava di attività immobiliari. A richiedere il fallimento era stato il curatore fallimentare de “La Voce Srl”, ma anche la Procura della Repubblica.
Dopo quattro di indagini è giunto nei giorni scorsi il rinvio a giudizio per Gianni Celli con l’accusa di bancarotta fraudolenta.
Nella cooperativa, i giudici hanno accertato un “buco” di oltre 7,2 milioni di euro: soldi dovuti a “La Voce srl”, di cui lo stesso Celli era amministratore. Questa società era editrice del quotidiano la “Voce di Romagna”. Fra le due società ci sarebbero stati passaggi di denaro senza giustificazione economica.
In particolare sarebbero stati distratte risorse finanziarie per oltre 1,2 milioni di euro. Contestati anche i rimborsi e i compensi che spettavano al presidente Celli.
Le vicende giudiziarie non si concludono con questo filone di indagini. A Novembre si svolgerà la prima udienza preliminare per l’inchiesta denominata ‘Undertone‘, sul fallimento delle società legate alla testata giornalistica ‘Voce di Romagna’. Nell’ottobre del 2016 per quell’indagini Celli era stato posto ai domiciliari.
