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Gambini: “Mercatini di Cattolica, incomprensibile la reazione stizzita di M5S”

Sergio Gambini ha deciso di fare qualche considerazione “nonostante non sia più consigliere comunale a Cattolica”, sulla vicenda dei mercatini estivi:

L’attività di sindacato ispettivo (interrogazioni, interpellanze, ecc.) è una delle funzioni che vengono normalmente svolte in tutte le assemblee elettive, per ottenere informazioni sulle decisioni e le scelte operate da parte delle diverse amministrazioni pubbliche.
Viene attivata sia da esponenti della minoranza che da quelli della maggioranza perché ha lo scopo di conoscere e controllare quelle attività dell’esecutivo e della amministrazione che non figurano tra le competenze dell’assemblea elettiva.
Non dovrebbe perciò, se viene svolta secondo criteri corretti e non propagandistici, sollevare nessun risentimento da chi viene interrogato, anzi.

Chi si richiama a Rousseau e alla democrazia diretta dovrebbe comunque apprezzare la divisione dei poteri e delle funzioni ed imparare a praticarla anche da una collocazione di maggioranza. Chi rappresenta i cittadini infatti ha una funzione di controllo anche nei confronti di un governo espressione del proprio movimento politico, tanto più è chiamato a farlo chi svolge un ruolo di opposizione. E’ l’abc della democrazia.

Il sindacato ispettivo, riservato ai componenti di una assemblea elettiva, è semplicemente una forma un po’ antica, ma sempre valida, per conferire trasparenza all’attività amministrativa. La reazione stizzita dei 5 Stelle, all’annunciata interrogazione del gruppo PD di Cattolica sui mercatini estivi, appare perciò francamente immotivata ed incomprensibile, a meno che qualcuno non nasconda una mastodontica coda di paglia.

Veniamo al merito ed ai fatti, a quelli che anche io ho cercato di verificare sul web come può fare qualsiasi cittadino. A mio avviso motivano con abbondanza una legittima richiesta di chiarimenti.

1) La premessa è che i mercatini sono un evento utile ed importante per l’accoglienza turistica di Cattolica. All’inizio dell’estate si era sparsa voce che sarebbero stati estesi anche al lunedì sera. Una proposta interessante, poi però non se ne è fatto più nulla. E’ lecito chiedere perché?

2) L’assegnazione della loro gestione è avvenuta attraverso bando pubblico, con l’intenzione, credo, di migliorare le modalità scelte precedentemente, che si basavano sulla comparazione di 5 diverse proposte. A bando già pubblicato, pochi giorni prima della scadenza, l’amministrazione ha deciso di ritirarlo e cancellare una clausola che prevedeva una condizione abbastanza logica e solitamente usata nei bandi pubblici e cioè che le ditte che si presentano abbiano almeno tre anni di esperienza nel settore. E’ davvero così impertinente chiedere ragione del ritiro del bando e della cancellazione di quella clausola?

3) Al nuovo bando si sono presentate solo due ditte. Una, quella che deteneva il requisito cancellato si era presentata anche al primo bando poi ritirato, l’altra che non possedeva quel requisito, si è presentata solo al secondo. E’ questa quella che ha vinto. La modifica effettuata dunque è stata per lei decisiva nell’avere successo. E’ davvero oltraggioso cercare di capire qualcosa di più su questa circostanza?

4) La ditta vincitrice, priva dei tre anni di esperienza nel settore, risulta essersi costituita solo il giorno precedente all’apertura del primo bando. La decisione di dare vita ad una attività imprenditoriale, così “mirata” ed in modo così tempestivo rispetto al bando, può senz’altro essere solo una fortunata coincidenza. E’ lesa maestà chiedere se i componenti della giunta comunale ne erano a conoscenza e l’hanno giudicata tale?

5) Il titolare della ditta vincitrice, priva dei tre anni di esperienza nel settore previsti dal primo bando, dalle visure camerali, risulta avere partecipato negli anni passati a diverse società con diverse ragioni sociali. In almeno una di esse era socio di un componente dell’attuale giunta comunale. Non mi sembra obiettivamente una cosa priva di rilievo. E’ consentito chiedere se ciò era a conoscenza di tutti i componenti della giunta e se questa circostanza non costituisca un oggettivo conflitto di interessi?

6) A carico del titolare della ditta vincitrice risulta una lunga lista di protesti, è proprio irragionevole domandare se questi precedenti economici, non proprio brillanti, sono stati adeguatamente valutati in sede di assegnazione del bando? Chiunque di noi infatti per casa propria lo farebbe certamente.

Sinceramente non mi pare che queste domande, alla luce delle normali verifiche che ciascuno può riscontrare in atti che sono pubblici, possano risultare pretestuose o strumentali. Qualsiasi consigliere di maggioranza o di opposizione, che abbia a cuore la sua città deve poterle fare senza che nessuno si offenda o si senta sotto accusa.

Ci sono scelte che la legge prevede vengano attuate attraverso Determinazioni Dirigenziali, mi sembra molto importante sapere se l’intera giunta e non solo l’assessore interessato, fosse al corrente della procedura scelta e dei suoi complessi risvolti.

Insomma si è trattato di una procedura che ha comportato una valutazione dell’organo politico oppure no?

Infine mi pare del tutto naturale, in questa situazione, richiedere una verifica dell’ANAC. E’ bene ricordare infatti che l’ANAC non vigila solo contro la corruzione, che in questa vicenda i consiglieri PD mi pare non abbiano mai messo in questione, ma è anche l’autorità di riferimento sulla trasparenza degli atti amministrativi.

Nessuno perciò può fare la vittima o rifugiarsi nella propaganda solo perché un rappresentante eletto dai cittadini vuole vederci chiaro.

Quei consiglieri fanno semplicemente il loro mestiere, nell’interesse di tutti i cittadini, anche dei molti elettori che hanno votato M5S e che non riescono ad accontentarsi dell’assordante silenzio dei loro rappresentanti nel consiglio comunale di Cattolica.

Sergio Gambini

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