Spettabile direttore,
“Mi chiamo Luisa Goldoni nata, cresciuta a Riccione ed educata, dalla propria famiglia, nella fede cattolica per cui posso affermare di essere una donna, profondamente ed orgogliosamente, cristiana.
La mia famiglia ha sempre anteposto a tutto la Fede e la Patria per cui, come oggi me, si sarebbe fatta ammazzare per la Fede e la Patria.
Per me Don Giorgio era e continua ad essere, un riferimento spirituale fondamentale.
Gli davo del “Lei” perché per me Don Giorgio rappresentava Dio nella Chiesa che poi era la sua Casa, la mia, la nostra cioè a dire di tutta la comunità riccionese credente eccezion fatta di chi crede in altre tradizioni, con tutto il mio rispetto sempre e comunque per le altre scelte, che non condividono la nostra.
Io rispetto sempre il prossimo e le sue credenze ma anche il mio prossimo ha il dovere di rispettare le mie.
In merito a ciò vorrei esprimere il mio rammarico e dissenso per l’assenza di rispetto nei confronti di Don Giorgio che mi ha sempre aiutata in qualsiasi momento della mia vita, in ogni mia manifestazione di volontariato, messe dedicate a tutta l’arma e solidarietà.
Don Giorgio, a differenza di altri sacerdoti che spesso hanno dimostrato ostracismo verso le mie iniziative, non ha mai posto limiti alla disponibilità e collaborazione. E così, per tanti anni, ho saputo esternare la mia vocazione ed amore per il prossimo, grazie a Lui che oggi riconosco come Santo. Sì per me lui, dal 3 novembre, è San Don Giorgio nel mio cuore e sono certa anche nel cuore di chi lo ha amato profondamente perché riconosciuto in Lui una guida!
Ho visto in TV il suo funerale che è stato celebrato allo stadio comunale.
Un funerale imponente e, devo dire, giustamente meritato.
Sì! Don Giorgio ha meritato il degno funerale per l’Uomo cristiano che è stato.
Avrei voluto esserci, salutarlo per l’ultima volta ma, per rispetto verso gli altri, per le restrizioni in essere ma anche per proteggere me stessa in quanto donna non più giovane, ho scelto e preferito di restare a casa.
Sappiamo bene tutti, quanto questo periodo storico ci stia attanagliando e rendendo più soli ed isolati, soprattutto, noi anziani.
Approfitto con questa mia, per ringraziare ICARO TV per aver dato, modo a tutti noi anziani, di vedere la diretta.
Ciò che però non tollero né potrò mai tollerare e che mi ha destabilizzata quanto profondamente indignata per cui mi sono sentita spinta nel telefonare al direttore Carlo Andrea Bernabè, anche lui sempre disponibile e sensibile, per far pubblicare questa mia lettera, è stato apprendere, il giorno seguente il suo funerale, che alla sera subito dopo il funerale, sono stati autorizzati i fuochi d’artificio in onore di Don Giorgio, perché a lui piacevano, dicono…
Ricordo a chi ha dato l’autorizzazione che Don Giorgio non c’è più e che i fuochi non si dovrebbero fare alla morte ma semmai quando una persona è in vita!
MA DOVE SIAMO ARRIVATI?
STIAMO SCHERZANDO?
Cosa significa chiudere una giornata così triste, dopo un periodo di apprensione, in cui io e chi lo ha amato sinceramente, abbiamo sperato che Don Giorgio uscisse dal dramma che ha subito a livello di salute e che lo ha portato alla morte?
Chi è stato quel qualcuno che ha pensato “bene”, per sé, per la mania di protagonismo che investe chi perde di vista il buonsenso e per accontentare qualcuno che però NON RAPPRESENTA TUTTA LA COMUNITÀ, che bisognava festeggiare?
FESTEGGIARE COSA?
Come si fa a dare il permesso ad un assembramento in p.le Roma per “far brillare gli occhi” come asserisce il consigliere Pullé?
DOV’È FINITO IL RISPETTO?
E LA SENSIBILITÀ VERSO I CREDENTI PURI?
Non mi do pace, né me ne darò!
La nostra religione impone raccoglimento, silenzio, meditazione.
Avrei preferito che ognuno dei riccionesi cristiani avesse acceso una candela per Don Giorgio e, magari, messa sui propri balconi e finestre ma i FUOCHI proprio NO!
NON SIAMO ZINGARI E NEMMENO MUSULMANI. SIAMO CRISTIANI!
In fede
Sig.ra Luisa Goldoni “