I sindaci di Cattolica, Coriano e Morciano si incontreranno domani a palazzo Mancini per organizzare una linea comune e decidere insieme come affrontare le possibili ripercussioni del progetto di ENI spa, denominato “Bianca & Luisella”, dal nome della piattaforma per trivellazioni di idrocarburi che il progetto prevede di installare di fronte alla costa.
“Cattolica – si legge nel comunicato stampa del Comune – nel percorso intrapreso a difesa delle comunità e dell’ambiente, che ha portato a depositare il ricorso al TAR, aveva sollecitato i Sindaci della costa ad un’azione congiunta. Per ora sono i Sindaci dell’entroterra insieme a quello di Gabicce, che si stanno organizzando per intervenire e sostenere con atti concreti la capofila Cattolica dinnanzi al TAR”.
Dichiara il Sindaco Gennari: “Le Comunità dell’entroterra e della costa, hanno interessi interdipendenti tra loro che ruotano intorno al turismo, non dovrebbero esistere casacche di partito quando si tratta di difenderli. L’invito a fare fronte comune per sostenere le ragioni delle nostre comunità davanti al TAR è rivolto a tutti i Sindaci della costa e dell’entroterra. Sono molto soddisfatto dell’incontro di giovedì con i Sindaci Ciotti di Morciano e Spinelli di Coriano, in cui discuteremo fattivamente come affrontare la questione “Bianca & Luisella”, la loro sensibilità e concretezza saranno un valore aggiunto. Sono altresì fiducioso sulla possibilità che si allarghi il fronte comune a sostegno del ricorso, andiamo avanti tranquilli, perché lo riteniamo prima di tutto un dovere morale verso i nostri cittadini”
A seguito del Decreto del Ministero dell’Ambiente n. 323 del 2017, “il progetto potrebbe portare una nuova piattaforma a poche miglia dalle nostre coste – prosegue il comunicato – che andrebbe ad ampliare le attività estrattive nell’ambito di una concessione di coltivazione di idrocarburi, la A.C12.AG vigente dal 1979, la quale è già stata oggetto di proroga decennale nel 2009 (da norma la scadenza naturale del titolo è prevista dopo 30 anni dal conferimento)”.
“Nel ricorso vengono sollevate diverse censure al Decreto, poiché, secondo i legali incaricati dal Comune di Cattolica, ci sono vizi procedurali oltre a risvolti tecnici e ambientali, tra cui emerge il fatto che la Regione Emilia-Romagna non è stata coinvolta attivamente nel procedimento e che il parere della Regione Marche è stato emesso da un dirigente anziché dalla giunta Regionale. A riguardo, in situazione analoga – segnala il comune cattolichino – una sentenza del Consiglio di Stato, ne evidenzia l’illegittimità”.
Pochi giorni fa, però, il Consiglio di Stato ha respinto i ricorsi delle Regioni Abruzzo, Puglia e di diversi Enti locali contro il cosiddetto “decreto Via”che consente a determinate condizioni trivellazioni e e costruzione di altre piattaforme per la ricerca di gas e idrocarburi nel Mare Adriatico,