Anche al Senato sono stati bocciati gli emendamenti presentati da Forza Italia e Fratelli d’Italia sull’esclusione o proroghe di qualche decennio di anni, delle concessioni di beni demaniali e del patrimonio dello Stato e degli enti pubblici territoriali. In questo caso si tratta di un emendamento, in particolare di Forza Italia che prevedeva una proroga delle attuali concessioni sino al 2080.
Delusi i firmatari della proposta, tra cui il senatore di Forza Italia Antonio Barboni.
Da parte sua il ministro del turismo Gian Marco Centinaio ha ribadito, anche recentemente la sua posizione: “le concessioni demaniali, secondo il Ministro, sono beni e non servizi, come ha dichiarato in prima persona il dott. Bolkestein. Di conseguenza, non possono essere soggette alla direttiva europea”
Parole che sono in contrasto netto con la sentenza della Corte di Giustizia Europea. Nella sentenza del 14 luglio 2016 , “la Corte ha confermato che le concessioni balneari sono autorizzazioni ai sensi della direttiva 2006/123/CE, dal momento che esse comportano un’autorizzazione a esercitare un’attività economica in un’area demaniale . Esse rientrano quindi nell’ambito delle disposizioni pertinenti del diritto dell’UE, compreso l’articolo 12 di tale direttiva, qualora la scarsità della risorsa in questione nel territorio comunale interessato sia accertata e, in ogni caso, compreso l’articolo 49 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, qualora esista un interesse transfrontaliero certo.”
Il Ministro, il Governo non hanno nessun potere nel mettere in discussione una sentenza della Corte di Giustizia Europea che ha lo stesso ruolo della Corte Costituzionale Italiana che si è pronunciata, per altro sulle concessioni balneari, nello stesso modo in più sentenze.