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Footvolley, il futuro parte da Rimini

Il Footvolley unisce le difficoltà tipiche del beach volley alla tecnica calcistica e le tante acrobazie lo rendono uno sport altamente spettacolare. Lo sport è nato in Brasile, ulle spiagge di Copacabana, dove all’inizio degli anni sessanta alcuni bagnanti, utilizzando  due pali e una corda improvvisati  sul pavimento adiacente la spiaggia, cominciarono a calciare la palla con i piedi, introducendo regole prese dal beach volley. Per l’Italia è uno sport relativamente nuovo, che si sta affermando grazie a movimenti come il Footvolley Rimini, che con i numeri registrati e gli associati iscritti ha dato il più grande contributo a livello nazionale. Il Presidente di questa associazione sportiva dilettantistica, affiliata allo Csen, ente riconosciuto dal Coni, si chiama Federico Fonti, ha 33 anni, e viene da Rimini.

Federico Fonti

Fonti, come si può riassumere questa disciplina in una sola parola?

«Non è facile da dire, però il temine “spettacolo” è una parola che si addice molto. Il foot giocato da gente capace è veramente uno sport spettacolare come pochi».

Quando ti sei appassionato a questo sport e perché?

«Indicativamente una decina di anni fa, quando ho visto a Rimini un torneo organizzato per beneficenza. Sono rimasto sconvolto da questa attività, così ho deciso di contattare gli organizzatori di quell’evento. Il passo successivo è stato quello di provare a giocarlo, per poi capire veramente di cosa si trattasse».

Da quando si pratica il Footvolley a Rimini?

«A livello amatoriale probabilmente, da circa 15 anni ci sono gruppi di persone che hanno questa forte passione. Diciamo, però, che di tornei organizzati in un certo modo, campionati riminesi e competizioni simili, se ne parla da non più di 4, 5 anni».

Quando è nata la Footvolley Rimini?

«È un’associazione sportiva dilettantistica nata nell’aprile del 2016. È composta da 4 ragazzi di Rimini: io, che ricopro la carica di Presidente, Giacomo Pecci, Lorenzo Lari e Franco Sacco. Nella vita, ognuno di noi ha intrapreso la propria carriera professionale, ma ci accomuna la stessa passione per questa disciplina sportiva. E’ stato questo che ci ha spinto ad unire le nostre forze e fondare l’A.S.D. Footvolley Rimini».

Che tipo di contributi, in termini di numeri, sta dando la tua associazione sportiva all’intero movimento?

«Per l’Italia è uno sport relativamente nuovo, che si sta affermando grazie a movimenti come il nostro che con i numeri registrati gli associati iscritti ha dato il più grande contributo a livello nazionale. Contiamo ben 250 atleti associati, siamo l’associazione sportiva dilettantistica più grande d’Italia in questo senso e siamo affiliati allo Csen, ente riconosciuto dal CONI».

Il Footvolley passa anche da Rimini, quindi?

«Sì, perché facciamo un campionato estivo a tappe, da tre anni ormai e da due, anche uno invernale, a Rimini. Siamo l’unica realtà che organizza campionati di questo tipo. Da quest’anno, abbiamo iniziato a mettere in piedi anche tornei di “Tavolino”».

Ovvero?

«Invece di giocare su un campo da footvolley, si gioca su un tavolino. Si devono sempre fare tre tocchi, non si può prendere il pallone con le mani e si arriva ai 15, l’unica differenza è il tavolino».

Siete soddisfatti di quelli che avete raggiunto in questi due anni di attività?

«Soddisfatti sicuramente, ma siamo i primi a sapere che sia il footvolley sia noi quattro, abbiamo tanto da migliorare e speriamo di farlo insieme. Gli obiettivi sono molti: nel breve stiamo lavorando alla costruzione di una vera e propria Academy per insegnare questo sport a più appassionati possibili. Poi, per la prossima estate, vorremmo che tornasse ad esserci un Campionato Italiano di cui si sente la mancanza».

Nicola Luccarelli

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