“Succede tutti gli anni: è tradizione accendere fuochi, a volte anche bruciando di tutto festeggiando in gruppo, ma quest’anno, con l’emergenza che stiamo vivendo e il divieto di assembramenti, ci si aspettava un andamento diverso. Purtroppo ieri, evidentemente, il divieto non è stato rispettato da tutti, come confermato dall’attività di controllo dei Carabinieri Forestali, sentiti al riguardo” . E’ l’ARPAE a denunciare i comportamenti di chi nella notte del 18 marzo non ha saputo rinunciare alla fogheraccia di San Giuseppe.
“Anche negli anni passati, in queste giornate di marzo – prosegue la nota dell’Agenzia regionale per la prevenzione, l’ambiente e l´energia dell´Emilia-Romagna – le centraline di monitoraggio della qualità dell’aria di Arpae hanno registrato valori “maggiorati” di polveri in Romagna, soprattutto nella parte costiera, con massimi nel riminese.
Spesso 2 o 3 superamenti del valore limite (50 μg/m3), da non superare in più di 35 giornate in un anno, si registrano proprio in questa occasione. Quest’anno ci si aspettava che questo non succedesse”.