British. Floriano Biagini anche nell’aspetto esteriore era decisamente britannico, oltre che professore d’inglese. Una persona squisita, legata fino all’ultimo ai giovani che sapeva affascinare con il suo insegnamento e con le sue storie. Mi ha colpito, ad esempio, che in occasione della sua morte fra le partecipazioni funebri apparse sui giornali ci fosse quella della Sinistra Giovanile dei DS (nel testo: “ringraziandolo per i suoi insegnamenti di vita”).
Lo conobbi negli anni ’70 quando ancora abitavo a Marina Centro, dove anche lui ha sempre risieduto. Per me lui era il comunista di Marina Centro, assieme ad un altro sparuto gruppo di amici: Nicola Maggioli, ferroviere, consigliere comunale del PCI dal 1957 al 1961, inventore della bancarella di vendita dei libri davanti all’Hotel Villa Rosa; Costantino Toni, sommergibilista durante la guerra, orefice in Viale Vespucci, nipote di Adamo Toni leader del PCI clandestino a Rimini morto nel corso del primo bombardamento sulla città l’1 novembre 1943; Alfredo Silighini, autoferrotranviere. Li ricordo ancor oggi, negli anni, d’estate, a spasso lungo Viale Vespucci impegnati in accese discussioni.
Floriano Biagini era nato a Rimini il 17 settembre 1920. Il padre Edoardo (1889-1985) era un ferroviere. Studiò alle Magistrali e alla fine degli anni ’30 si iscrisse all’Università al corso di Lingue. Ma fu costretto dalla guerra ad interromperla. Nel 1940 è richiamato alle armi e verrà inviato a frequentare la scuola ufficiali a Spoleto, ma senza grande successo per la sua scarsa applicazione. Ricordava sempre, con grande tristezza, che lui fu bocciato al corso, mentre tutti gli altri ragazzi promossi ufficiali vennero inviati sul Fronte russo e di questi non ne tornò alcuno.
L’8 settembre 1943, come tanti altri militari, tornò a casa. E qui per evitare la chiamata alle armi della Repubblica Sociale fascista si unì alle prime formazioni partigiane. Fece parte del I Distaccamento del III Battaglione Rimini delle Brigate SAP al comando di Guido Nozzoli per poi, nel corso dell’estate 1944 a seguito dello sfollamento dei riminesi dalla Città continuamente sottoposta a bombardamenti, unirsi ad una delle due squadre SAP di San Marino, composta da una trentina di persone fra cui diversi riminesi.
Squadra comandata da Antonio (Tonino) Stacciarini, di Monte Grimano, figura molto discussa per la sua storia personale e per l’ambiguità di alcuni suoi comportamenti (tanto da non venire incluso a fine guerra nell’elenco dei partigiani).
Arnaldo Zangheri, membro del CLN riminese e da questo incaricato di organizzare le due squadre SAP sammarinesi che agivano in maniera isolata, nella sua relazione sulla squadra SAP di Stacciarini, operante tra la Repubblica e l’alta Valconca, scritta a fine guerra diceva: “Nel luglio ’44 organizzai SAP nella vallata a sud del Monte Titano. Nell’occasione presi contatto con la squadra di Antonio Stacciarini il quale si mise subito a disposizione del CLN operando nei pressi di Monte Giardino. Durante il periodo che va dal luglio 1944 al giorno della Liberazione lo Stacciarini effettuò alcune brillanti azioni, comportandosi onestamente”. La squadra SAP fra luglio e settembre diede vita a numerose azioni contro la milizia fascista e le truppe tedesche.
Nella relazione di Zangheri entra anche un episodio che riguarda Biagini: “Il partigiano Biagini, per due volte, alcuni giorni prima della liberazione di S. Marino, si è recato al Comando di Divisione “Gatte nere” dell’VIII.a Armata sorpassando le linee tedesche, per fornire notizie sulle postazioni di artiglieria tedesche dislocate nel versante sud del Monte di S. Marino”.
Fra i riminesi nella squadra comandata da Stacciarini, oltre a Biagini, anche Leo Casalboni e i fratelli Ettore e Elio Ferrari.
Il 31 dicembre 1955 fu assegnata a Biagini, “per attività partigiana”, la Croce di merito di guerra.
La prima tessera al PCI Biagini la fece nel 1945. Da allora fu sempre tesserato, prima alla Sezione Tre Martiri del Centro Storico, poi dai primi anni ’70 a seguito della sua costituzione alla Sezione Nicolò di Marina Centro, che ebbe come segretario per diversi anni Sergio Semprini.
Dal 1980 al 1990 fu consigliere di quartiere al n. 1 (Centro Storico-Marina Centro) eletto nelle liste del PCI.
Nell’immediato dopoguerra Biagini venne assunto dal Comune di Rimini, e dal novembre 1946 a fine 1948, fu nella segreteria del primo Sindaco comunista, Cesare Bianchini. Con la elezioni di Walter Ceccaroni a Sindaco, Biagini divenne probabilmente tra i primi funzionari comunali ad occuparsi delle manifestazioni culturali.
Collaborò con Glauco Cosmi (1921-1991) alla nascita della Sagra Malatestiana nel 1950, il 5 agosto, in occasione delle manifestazioni per l’inaugurazione del Tempio Malatestiano ricostruito dopo le offese della guerra. Sino alla fine della sua vita, anche negli ultimi anni quando la malattia gli rendeva difficile muoversi, Biagini chiese alle figlie di accompagnarlo ai concerti della Sagra.
E poi fu tra gli organizzatori per conto del Comune nell’agosto del 1953 della “Biennale del mare” presso il salone dell’Arengo segnando, come ha scritto Simonetta Nicolini (in “53/85. Ricerche artistiche a Rimini nel secondo Novecento” Silver Books, 1998) “l’ingresso di Rimini nel circuito dell’arte contemporanea”. In questi anni Biagini conobbe e divenne amico dei numerosi pittori riminesi.
Poi il 29 novembre 1954 il Sindaco Ceccaroni venne sospeso, il 5 gennaio 1955 fu nominato Commissario straordinario Renato Schiavo, il 7 gennaio 1955 il Consiglio Comunale fu sciolto. E subito dopo, come ricorda l’editore Bruno Ghigi in diverse sue pubblicazioni, “con una delibera piena di falsità e menzogne licenziò 27 dipendenti tra cui chi scrive”. Fra i 27 dipendenti comunali licenziati, in maggioranza comunisti, anche Floriano Biagini.
Il 20 gennaio 1949 sposò Germana De Sury (1930-2009), con la quale ebbe tre figlie: Maria Teresa (nata nel 1950), Marina (nata nel 1955) e Paola (nata nel 1962).
Nel dopoguerra Biagini aveva ripreso gli studi e il 15 marzo 1951 si laureò presso l’Università di Urbino in Lingue e Letterature straniere.
Dopo il licenziamento dal Comune Biagini si dedicò all’insegnamento dell’inglese presso le scuole medie Panzini nel centro di Rimini. Qui vi rimase per tutti gli anni ’60, per passare poi all’insegnamento dell’inglese prima a ragioneria di Cesena, poi all’Istituto Valturio di Rimini, ed infine sino alla pensione a metà degli anni ’80 al Liceo Scientifico Volta di Riccione.
Dal 1975, e per tutti gli anni ’80, insegnò fonologia e glottodidattica inglese come assistente volontario presso l’Università di Urbino, sotto la guida del prof. Alfredo Rizzardi. Teneva un corso di insegnamento ed era membro di commissione per le tesi di laurea. Biagini era grandemente onorato di questa esperienza.
Floriano Biagini era di casa in Gran Bretagna. Vi si recava anche più volte nel corso di un anno. Aveva là amici. Frequentava corsi di aggiornamento. Ma accompagnava anche nel corso dell’estate gruppi di ragazzi italiani al college per l’apprendimento dell’inglese.
Viveva con passione anche in Gran Bretagna la politica. Diversi amici erano membri del Partito Comunista inglese e leggeva con interesse il quotidiano comunista inglese “Daily Worker”. Come illustra la fotografia che pubblichiamo, nel 1955 a Londra Biagini manifestava contro la guerra e il riarmo della Germania.
Biagini non ottenne mai il visto per entrare negli Stati Uniti in quanto comunista schedato. Poté andare negli USA solo dopo la caduta del muro di Berlino nel 1989. Nei primi anni ’90 si recò in visita a Boston e a Washington.
Nei primi anni ’70 pubblicò presso l’amico Glauco Cosmi il saggio “La narrativa di S. Anderson”. Sherwood Anderson (1876-1941) fu un romanziere americano, autore di racconti brevi, che ebbe notevole influenza sui maggiori scrittori americani fra le due guerre (Hemingway, Faulkner, Wolfe, Steinbeck). Anderson sarà tradotto e pubblicato in Italia fra gli anni ’50 e ’60, ma divenne noto soprattutto a partire dagli anni ’80.
Biagini fu anche traduttore in alcune occasioni di libri particolari. Ad esempio tradusse per l’editore Ghigi nel 1993 “I bagni a Rimini nel 1902” di Eveline Carrington (1852-1931), autrice inglese di studi storici, orientali e folkloristici, curato da Angelo Turchini.
Cessata ogni attività didattica dai primi anni ’90 Floriano Biagini si impegnò attivamente presso l’Associazione partigiani. Ne divenne ben presto il segretario comunale di Rimini, affiancando nell’attività e nella gestione il segretario provinciale Vittorio Vitali. Biagini lo si vede da allora tante volte nelle foto ufficiali delle celebrazioni del 25 aprile, del 16 agosto, del 21 settembre in rappresentanza dell’ANPI a fianco dei Sindaci e dei Prefetti in carica.
Fu, anche per la sua storia personale, quello che aprì la presenza dell’ANPI nelle scuole riminesi per testimoniare ai giovani l’epopea di tanti altri giovani che si impegnarono per la libertà del nostro Paese e la riconquista della democrazia. Anche nel saluto a Biagini l’ANPI ricordò questo suo instancabile impegno “con cui negli anni si è fatto portavoce nelle scuole dell’attività partigiana con testimonianze e ricordi, trasmettendo in questo modo alle nuove generazioni i valori della Resistenza e consapevolezza storica”.
Gli ultimi anni della vita di Biagini furono segnati da una lunga battaglia contro un tumore. Morì il 15 novembre 2004. I suoi funerali videro una larga partecipazione di amici e compagni, con bandiere dell’ANPI, dei DS, della Sinistra Giovanile, dei Comunisti Italiani.
Paolo Zaghini