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Fine delle speranze, sono quattro le vittime del naufragio al porto di Rimini

La Guardia Costiera di Rimini ha recuperato i corpi delle tre persone disperse dopo il naufragio della barca a vela all’imbocco del porto canale.

Una delle vittime era presso lo scafo, una seconda è stata ritrovata fra gli scogli; la terza persona era stata trascinata dal mare fino alla spiaggia di Piazza Marvelli, nei pressi del bagno 44. Il bilancio della tragedia è così di quattro morti.

L’equipaggio della barca a vela era tutto di Bussolengo, in provincia di Verona. Ne facevano parte anche un padre e sua figlia, accompagnata dal fidanzato. Il programma era di raggiungere Trapani, dopo essere partiti ieri da Marina di Ravenna a bordo di un 15 metri.

Le autorità marittime avevano diramato avviso di tempesta con mare anche a forza sette alle 6.00 di ieri mattina.

Alessia e Alessandro Fabbri: sono le due vittime di cui si conoscono i nomi della tragedia di ieri.
Alessia Fabbri, 38 anni, notaio, era sul “Dpiù” insieme al fidanzato Luca Nicolais, 40 anni, ristoratore di Verona, che è stato salvato sugli scogli. Un’altra vittima dovrebbe essere un settantenne dato per disperso. A bordo dell’imbarcazione c’erano sei persone.

Alessandro Fabbri, noto cardiologo di Verona, proprietario della barca e padre di Alessia, è tra le vittime accertate. Il fidanzato di Alessia è stato il primo a essere tratto in salvo; gli uomini della Capitaneria di porto lo hanno trovato sulla scogliera all’altezza del fanale rosso, a pochi metri dal relitto capovolto della barca.

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