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Fine del caos targhe di San Marino, Croatti: “Approvata la deroga”

A distanza di due anni dall’introduzione del Decreto Sicurezza che ha generato una situazione di grande difficoltà per tanti frontalieri lavoratori in Repubblica e residenti a San Marino (nonché cittadini Sammarinesi con parenti stretti residenti in Italia e affini), che guidano mezzi sammarinesi, finalmente il Governo è riuscito a risolvere il ‘caso targhe’ con un emendamento alla Legge.

A comunicarlo è il senatore pentastellato Mirko Croatti.

Disposizioni per l’adempimento degli obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Ue”. Il comma inserito riporta quanto segue: “Le disposizioni di cui al comma 2 non si applicano ai conducenti residenti in Italia da oltre sessanta giorni che si trovano alla guida di veicoli immatricolati nella Repubblica di San Marino e nella disponibilità di imprese aventi sede nel territorio sammarinese, con le quali sono legati da un rapporto di lavoro subordinato o di collaborazione continuativa. Sono soddisfatto di questo intervento normativo, per il quale avevo presentato un atto in senato poi superato dall’intervento del Governo, frutto del positivo confronto tra il ministero degli interni e le istituzioni sammarinesi che sana la questione. Importante per me la collaborazione con il Presidente del Comites Diego Renzi, per la questione tecnica e informativa sulle particolari casistiche che il Decreto aveva creato nel caso particolare della Repubblica Sanmarinese, enclave italiano”.

Tutto era nato nel 2018, quando Ministro dell’Interno e vice premier era Matteo Salvini. L’intento era di porre un freno alla circolazione in Italia di auto con targa straniera, che spesso nascondevano proprietà fittizie e creavano grossi problemi con le assicurazioni. Ma così come era stata scritta, la norma aveva finto per penalizzare pesantemente le auto di aziende e privati con targa del Titano. Da allora si è tentato di porre rimedio al pasticcio, ma il percorso non è stato nè rapido nè facile.

Dopo l’entrata in vigore del Decreto, è vietato per chi ha la residenza nello stivale da più di sessanta giorni poter circolare con un veicolo targato straniero. Un po’ diverse le regole per chi ha un mezzo a noleggio o in comodato d’uso: la società straniera da cui deriva deve avere sede legale in uno stato dell’Unione Europea o dello Spazio Economico Europeo, ma soprattutto non deve avere sedi secondarie in Italia, altrimenti la questione risulterebbe annullata poiché è come se circolasse di fatto nel territorio di residenza, sfruttando però una targa straniera. In questo caso è fondamentale che a bordo della vettura ci siano sempre i documenti che attestino il noleggio, insieme al periodo di durata, in modo da poterli esibire ogni qual volta sia richiesto.

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