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Finale europei, l’appello del sindaco: “Comunque vada a Rimini dev’essere una festa”

L’attesa è grande ma le peoccupazioni per l’ordine pubblico non sono da meno. Domani l’Italia si gioca il titolo europeo contro l’Inghilterra e nessuno vorrebbe rivedere certe scene di martedì sera, dopo la vittoria con la Spagna.

Il sindaco di Rimini Andrea Gnassi lancia dunque il suo appello: “La voglia di festeggiare, la voglia di stare assieme, la voglia di incoraggiare la Nazionale di calcio italiana devono essere la spinta a vivere la giornata di domani con responsabile allegria. Le grandi manifestazioni sportive, oggi, si calano in un contesto mai visto prima, in cui le emozioni collettive devono obbligatoriamente essere temperate dal rispetto di comportamenti e di gesti che proteggono noi e gli altri”.

E il sindaco prosegue: “Tutti abbiamo ben impresso, nel cuore e nel cervello, l’impatto della pandemia e dei lockdown nelle nostre vite. Ma pur comprendendo tutto questo, non c’è e non ci sarà alcuna giustificazione per comportamenti sopra le righe o addirittura illeciti a causa della ‘compressione sociale dell’ultimo anno e mezzo’. Anzi, proprio perché abbiamo vissuto un periodo così duro, la nostra intelligenza e il nostro senso di responsabilità ci devono convincere a passare la serata di domani come un premio da condividere serenamente con tutti quelli che ci circondano. Anche io l’ho fatto con gli amici, in pubblico, in questa bella avventura che ci vede tutti insieme prima cantare l’inno e poi tifare gli azzurri. Non solo non c’è nulla di male, ma è giusto ed è bello avere una pausa, una condivisione, quella gioia che ci dà la nazionale”.

“Abbiamo chiesto nei giorni scorsi rinforzi di polizia. Vediamo. Le forze dell’ordine, che con i mezzi e gli uomini a disposizione già fanno straordinari e un lavoro enorme, saranno presenti, vigileranno e presidieranno il territorio. Ma ogni agente in più non sarà comunque abbastanza se domani non prevarrà il gusto del divertimento sano, perché ci troveremo in tanti nelle piazze delle città, davanti ai televisori. E non può essere che per una partita, per un’emozione grande, si possa pensare di dare libero sfogo all’istinto. Domani sera, anche a Rimini, dovrà essere una festa. Non è possibile cantare e onorare l’inno nazionale all’inizio della partita e infangarlo dopo con atteggiamenti incivili. Sia davvero una festa, comunque vada la partita”, conclude Andrea Gnassi.

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