Finalmente una gara con un padrone. Avellino prende in mano il gioco e scappa subito. E invece no, Sassari si ricompatta ed arriva a mettere addirittura il naso avanti e sull’onda dell’entusiasmo allunga, fino a che Ragland non ritrova il pari.
La parola d’ordine di questa Final Eight è assolutamente equilibrio, ad ogni tentativo di fuga corrisponde un’azione uguale e contraria ed ogni volta si ritorna da capo.
Man mano che il gioco va avanti si vedono un po’ più di sciocchezze, ma l’agonismo è l’intensità sono veramente alti e divertenti, in attesa che si concretizzi quello che conta: l’episodio chiave che risolva da solo, vuoi un fallo tecnico, vuoi una palla buttata in tribuna.
Il canestro di Stipcevic manda la Dinamo Sassari avanti di uno e Avellino sbaglia il suo tiro, poi non commettere fallo e Sassari ferma la palla in attesa di tirare all’ultimo istante, ma sbaglia.
Sassari commette inutilmente fallo pur non avendo bonus e lascia meno di 4 secondi da giocare per Avellino che affida a Ragland il colpo del KO che non arriva e la Dinamo vola in semifinale 69 a 68.
Daniele Bacchi
