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Fiere, orafi di Vicenza contro Rimini: “Non siamo più padroni a casa nostra”

«La Fiera di Vicenza è una succursale distaccata a tutto tondo della della Fiera di Rimini, per il semplice motivo che noi in cda contiamo pochissimo, avendo  due rappresentanti su nove, avendo il 19%, l’81 ce l’ha Rimini insomma. E come abbiamo visto ultimamente, Rimini sta esercitando questo potere». Parole e musica di Arduino Zappaterra, portavoce nazionale di Orafi CNA, intervistato da Rete Veneta News.

«Con una simile quota di minoranza, che condanna i vicentini a non essere più padroni a casa loro, non aveva più senso creare un polo fieristico veneto?”, si chiede l’emittente. Critiche anche al sindaco di Vicenza Achille Variati, il quale, «aveva ammesso che sì, “un polo fieristico veneto avrebbe avuto senso, ma abbiamo perso tutti i treni”, come se Fiera Vicenza non fosse stata gestita per anni da Comune, Provincia e Camera di Commercio».

A far crescere il malumore fra gli orafi, le  nomine nel nuovo cda di IEG: al momento loro non sono stati sentiti, quando «Fiera di Vicenza è gli orafi, gli orafi sono Fiera di Vicenza». 

Preoccupazione anche per la dipartita di Corrado Facco, non più direttore generale: «E già: certe professionalità, come Corrado Facco, danno un valore aggiunto quando ci sono, e sono una perdita quando van via. Magari a rinforzare le fiere concorrenti: Basilea, che è la Fiera dell’oreficeria del super lusso». 

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