Spostare la Fiera di Bologna in “un’area più idonea” e privatizzarla, uscendo dalla partecipazione diretta come soci pubblici. E’ la ricetta per il rilancio del polo fieristico proposta da Fabio Battistini, candidato sindaco civico sostenuto dal centrodestra, che oggi ha presentato il suo programma elettorale.
Per prima cosa, Battistini boccia l’ipotesi di integrazione con Rimini. “Prima del Covid – sostiene – pensare di mettere insieme due piccole Fiere dinamiche, emergenti, aggressive e di nicchia poteva essere un’idea intelligente, che aveva senso”. Si parla del secondo gruppo (IEG che comprende le fiere di Rimini e Bologna) e del terzo polo fieristico-congressuale d’Italia, quello bolognese, entrambi preceduti solo da Milano.
Tuttavia Battistini va avanti. Dopo la batosta del Covid e alla luce degli effetti della pandemia, sostiene, “unirsi solo per tenere botta mi convince meno – afferma il candidato sindaco – prima di annacquare la Fiera di Bologna in quella di Rimini, che è quotata in Borsa, ci penserei due volte”. Secondo Battistini, dunque, occorre un “ripensamento dell’area fieristica – si legge nel suo programma elettorale – immaginando alternative nelle modalità e nelle destinazioni dell’area”.
Il candidato sindaco del centrodestra, ad esempio, promuove l’idea di realizzare il nuovo palazzetto della Virtus Bologna (“Ben venga”), che sia di “gestione e proprietà completa della squadra”. Allo stesso tempo, però, sostiene l’idea dello “spostamento del polo fieristico in altra area più idonea e meglio connessa”.
Inoltre, per “rilanciarne lo sviluppo”, l’idea è “uscire dalla partecipazione diretta lasciando spazio a soggetti privati per la promozione e l’utilizzo”.
Infine, Battistini propone di “valutare l’eventuale spostamento di strutture universitarie (aule, residenze, alloggi)” nell’area della Fiera, anche “al fine di alleggerire l’impatto sociale ed urbano sull’attuale zona universitaria, supportando così l’Ateneo nel rispondere alla sempre più crescente domanda di nuove iscrizioni”.
(Agenzia DIRE)