Cerca
Home > Ultima ora > Fiera di San Martino: giovedì apertura delle osterie, venerdì arrivano i cantastorie

Fiera di San Martino: giovedì apertura delle osterie, venerdì arrivano i cantastorie

In vista dell’appuntamento più atteso dell’autunno santarcangiolese, è stata creata sul sito internet del Comune lo Speciale San Martino, una sezione informativa interamente dedicata alla ‘fira di bech’ in programma da venerdì 11 a domenica 13 novembre. Ricchissimo il programma di iniziative che si concentreranno nel corso della tre giorni, ma per chi volesse evitare la folla e visitare la fiera in tutta calma è in programma un’Anteprima che si terrà giovedì 10, a partire dalle ore 16, con le osterie e i settori specializzati già attivi.

Mentre proseguono sia l’esposizione allestita in biblioteca dal titolo “Vivere a Rimini negli anni della grande guerra” che la mostra di pittura dell’artista Severino Guidi presso lo IAT/Pro Loco (sempre alla Pro Loco, fino al 12 novembre, è possibile iscriversi al Palio della Piada – tel. 0541/0541/624.270), è in programma dall’11 al 13 in biblioteca l’esperimento sociale a cura di Recidivo, Il tempo di uno caffè: un tavolo, cinque sconosciuti, una moka fumante e 20 minuti per parlare. Nell’epoca della corsa continua e dei social network, l’evento mira a recuperare il valore profondo delle relazioni umane: un caffè offerto e condiviso dialogando attorno a un tavolo, liberamente ispirati da una parola. La sfida è saper essere davvero social, condividendo tempo con persone che non si conoscono e, come esperienza nell’esperienza, rinunciando ai propri smartphone (evento patrocinato dal Comune – prenotazioni al 333/2185536).

L’appuntamento più atteso di venerdì 11 novembre in piazza Ganganelli (doppio appuntamento alle 10 e alle 14,30) è senza dubbio quello dei Cantastorie che tornano a Santarcangelo con la 48a Sagra nazionale: un tributo agli indimenticabili cantastorie del passato con canzoni originali e pieni di umorismo e ironia. Due artisti di quest’anno sono emiliani: Gianni Molinari da Castelfranco Emilia e Federico Berti, di Monghidoro. Si esibiscono individualmente e in duo, con un tributo agli indimenticabili cantastorie del passato. Dal mantovano ritorna Weiner Mazza, con tanta allegria e le atmosfere uggiose dell’autunno padano. E, poi, ci sono i toscani: esordisce alla Sagra, Pietrolino Grandi, da Lucca, con un repertorio di ballate e cabaret. Ritorna graditissima Lisetta Luchini da Prato, con canzoni originali, piene di umorismo e ironia. Infine uno dei decani dell’arte poetica di piazza: Mauro Chechi, da Grosseto, con le sue storie struggenti e la sua abilità a comporre versi in ottava rima, alla maniera antica.  La  Sagra è organizzata in collaborazione con l’AICA – Lorenzo De Antiquis e la rivista Il Cantastorie On Line, con il contributo della Banca Malatestiana.

In serata (ore 21) lo spazio eventi della piazza ospiterà invece lo spettacolo dialettale della Filodrammatica Lele MariniA sò la fióla ad Galinàun” che vuol essere un omaggio sincero e profondo alla poetessa Giuliana Rocchi (ideazione e regia di Liana Mussoni). Torna anche la Scuola dei Sapori che da 13 anni fa conoscere al grande pubblico prodotti e produttori di qualità del nostro e di altri territori: quest’anno il tema dell’iniziativa è “Romagna Golosa”. Protagonista di questa edizione è infatti il cioccolato, che pur non essendo un prodotto tipico della nostra regione, vanta in Romagna due artigiani d’eccellenza. Sono i fratelli Gardini di Forlì, pluripremiati campioni del gusto, che per l’occasione parleranno della loro ricerca all’insegna della bontà: l’appuntamento con assaggi e degustazioni è per giovedì 10 novembre alle 21 presso il Ristorante L’Arcangelo di via Battisti (posti limitati – prenotazioni presso Girometti Formaggi).

Dal 10 al 12 novembre, le piazze Balacchi e Ganganelli e via Garibaldi ospiteranno “La fiera delle solidarietà”, stand e iniziative varie a cura delle associazioni del volontariato, mentre da venerdì si aprirà il mercatino dei libri già letti a cura degli Amici della Biblioteca, presso il gazebo di piazza Ganganelli. Con l’avvicinarsi della Fiera di San Martino, i musei propongono aperture gratuite e straordinarie. Da venerdì 11 a domenica 13 novembre il Musas resterà aperto dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 18,30. Nel corso delle tre giornate il Met sarà invece aperto ai visitatori dalle 15 alle 18,30. In occasione della Fiera, al Museo Etnografico torna anche AmarMet con un’esposizione tramite tazebao sui temi legati all’ambiente e al paesaggio. Venerdì 11 si parla di Paesaggio. Bene e responsabilità comune con Michele Vescio; sabato 12 il tema di confronto è invece Senso ecologico: ha senso quello che facciamo?, con Kevin Vandi, mentre domenica 13 novembre è in programma l’incontro dal titolo Autosufficienza: cosa vuol dire essere una comunità, con Elisa Zammarchi (incontri a cura del gruppo AmarMet – inizio ore 17). Il programma completo della Fiera è disponibile su www.comune.santarcangelo.rn.it.

Il cibo sulle ruote

Dopo il felice esperimento della passata edizione, la Fiera di San Martino 2016 ripropone un’area dedicata al Cibo di Strada su Ruote. Si chiama Food Truck di Beck, in omaggio al simbolo della Fiera, ed ospita solo operatori che cucinano su un automezzo: Ape o Furgone, belli da vedere e con cibi buoni da mangiare. Si potranno gustare: gnocco fritto e tortelli, bombette pugliesi e ali di pollo, piadine gourmet di mare e salsicce olandesi, panini rock’n roll e birra Balladin, olive ascolane e arrosticini, arancini e polpette all’acciuga, pancake e churritos. Completano l’offerta: una piccola e caratteristica birreria, tavoli e musica. Il Food Truck di Beck vi aspetta dietro al Comune, nel cortile e in Via Cavallotti, dalle ore 16 di giovedì 10 a domenica 13 novembre. Affrettatevi, prima che i Truck vagabondi riprendano il cammino!

Il Menu della Fiera

Le cronache dell’800 raccontano che, già allora, la Fiera di San Martino era una sorta di Paese di Cuccagna: cibi e vino in gran quantità, per un banchetto aperto a tutti, in strada e nelle tante osterie. Questa tradizione continua anche quest’anno: ricco e vario, infatti, si presenta il “menu” della Fiera. La vera regina della festa è la piadina, con salsiccia e cipolla: c’è un po’ dappertutto; in particolare in Piazza Marconi, all’Osteria di San Martino, ma anche in Piazza Ganganelli e in ogni via.

Per il resto, dappertutto si trova di che saziare ogni sfizio ed appetito. Qui, per mancanza di spazio, vi segnaliamo solo alcune proposte, mentre tutti i menu saranno sul sito www.blunautilus.it.

In Piazza Ganganelli sono da provare: i funghi e i tartufi di Villa Labor; i tortelli alla lastra del Fumaiolo; il fungo fritto del rifugio Biancaneve; i panini sfiziosi del Retrogusto; il ragu di somaro del Farneto; il pesce al cartoccio di C’è Quel che C’è e i passatelli del Lavatoio.

All’Arena del Campo della Fiera, il Toscano propone carni grigliate e specialità toscane. Su per Via De Bosis, dopo le caldarroste della Caritas, buone e solidali, s’incontrano: i piatti di pesce di A Marina; il baccalà fritto e il risotto ai porcini del Canario; le polpette e gli hamburger di bufalo del Grill Bufalo 500. Da non perdere i cibi di strada: fritti, arrosticini, birra artigianale e dolci americani. In Piazzetta del Lavatoio, c’è la polenta di una volta e le specialità de La Bosca.

Ma tutta la Fiera riserva bontà per tutti i gusti: la tradizione romagnola incontra piatti di altre regioni e nazioni, all’insegna del gusto, dell’allegria e della convivialità. E per concludere? Niente di meglio di castagne e cagnina! Un morso, un sorso e si ritorna indietro nel tempo. Effetti ed affetti magici del mangiare in Fiera.

L’Agricola

L’Agricola, Esposizione di macchine agricole e attrezzature per l’agricoltura e l’edilizia, rappresenta più di ogni altro settore della Fiera, il legame con l’anima agricola dell’antica Fiera di San Martino. I trattori, infatti, hanno sostituito i mitici ‘bu’, cantati da Tonino Guerra, che aiutavano gli uomini ad arare i campi. Il bestiame, che ha fatto la fortuna delle Fiere di Santarcangelo, era uno strumento di lavoro, prezioso e ricercato, oggetto di commerci e di scambi.

Oggi, l’agricoltura cambia ancora modi ed esigenze, l’economia locale prende nuove forme. E L’Agricola s’adegua con nuove e vecchie proposte. Ci sono macchine agricole moderne e tecnologiche; ma si trovano anche trattori d’epoca che attirano nonni e nipoti quando s’accendono scoppiettanti e idrocarburici. Si trovano macchine per movimento terra, carrelli elevatori da usare in vigna, commercianti di legname, macchinari per l’industria e fornitori di servizi. Ad animare L’Agricola, quest’anno, sono previsti due appuntamenti da non perdere. Sabato 12, dalle ore 14, c’è la grande Sfida dei Taglialegna, una gara per esperti boscaioli, organizzata dalla ditta Squadrani di Verucchio, presso il cui stand si raccolgono le iscrizioni. 1° premio: una motosega di marca. Domenica 13 alle 14,30, sono i maestri dell’Associazione Country Soul ad esibirsi in un’animazione in perfetto stile green: è la country western dance, un ballo coinvolgente, facile da imparare e divertente da praticare. Completano le attrattive de L’Agricola, l’Osteria Contadina di Urbini, dai piatti ruspanti, e uno stand di porchetta umbra. Per appetiti robusti e campagnoli.

I Cantastorie

San Martino è la Fiera delle tradizioni e la Sagra Nazionale dei Cantastorie è una di quelle tradizioni che dura nel tempo e attira un pubblico vario e curioso. Questa è la 48a edizione, 31a per Santarcangelo. I cantastorie, con le loro esibizioni semplici ed immediate, i loro racconti ingenui o impegnati, i loro strumenti curiosi e accattivanti, ci riportano agli spettacoli di strada di un tempo, quando la TV non aveva ridotto la nostra fantasia.

Due artisti di quest’anno sono emiliani: Gianni Molinari da Castelfranco Emilia e Federico Berti, di Monghidoro. Si esibiscono individualmente e in duo, con un tributo agli indimenticabili cantastorie del passato.

Dal mantovano ritorna Weiner Mazza, con tanta allegria e le atmosfere uggiose dell’autunno padano.

E, poi, ci sono i Toscani: esordisce alla Sagra, Pietrolino Grandi, da Lucca, con un repertorio di ballate e cabaret. Ritorna graditissima Lisetta Luchini da Prato, con canzoni originali, piene di umorismo e ironia. Infine uno dei decani dell’arte poetica di piazza: Mauro Chechi, da Grosseto, con le sue storie struggenti e la sua abilità a comporre versi in ottava rima, alla maniera antica.

La Sagra è organizzata in collaborazione con l’AICA – Lorenzo De Antiquis e la rivista Il Cantastorie On Line, con il contributo della Banca Malatestiana.

Il ‘rito’ delle Corna

La Fiera di San Martino è conosciuta come la ‘fira di bec’, vale a dire la ‘fiera di cornuti’. L’origine di questo detto non è chiarissima, ma certo antica. Le corna, perciò, sono il simbolo di questa festa.

Vengono appese sotto l’Arco ornate dai colorati cordoni di maglia che s’usavano per addobbare i forti buoi romagnoli quando venivano portati alle Fiere. Una volta appese, danno vita al malizioso rito, più o meno giocoso, di chi prova a passare sotto: se le corna oscillano durante il passaggio si deve dubitare della fedeltà del partner.

Vengono allestite dai primi di novembre sino alla domenica successiva alla Fiera quando si disputa la famosa gara podistica detta, appunto ‘cheursa di bec’ perché transita sotto l’Arco.

L’usanza di appenderle sotto l’Arco, in realtà, ha inizio dagli anni ’50; negli stessi anni è stato assemblato questo trofeo che utilizza le corna di vacca di razza romagnola.

Queste corna sono proprietà della famiglia Della Pasqua. Sono state date in prestito prolungato al Museo dal proprietario Walter Della Pasqua venerdì 28 ottobre, con una piccola cerimonia e alla presenza delle autorità. Walter le ha avute in eredità dal padre Enrico che, di mestiere, faceva il sensale, il mediatore nel commercio del bestiame alle fiere. La famiglia Della Pasqua viveva nella zona detta ‘delle fosse incrociate’, appena fuori Santarcangelo, verso San Michele, dove oggi passa Via Celletta dell’Olio. Era una zona agricola dove tutti i nuclei famigliari avevano un soprannome, che si tramandava per generazioni. Loro erano conosciuti come ‘parnaroin’. Ora, il trofeo a due punte, a parte le due fatidiche settimane della Fiera, può essere visibile tutto l’anno, in una teca protettiva, posta in bella evidenza nella sala d’ingresso del Museo. Già si racconta che andare a vedere le corna al Museo porti fortuna. Sarà vero? Provateci. Una cosa è certa: chiuse sotto vetro, non dondolano come sotto l’Arco…

Il Museo

Il Museo Etnografico degli Usi e Costumi di Romagna è il baule della memoria di Santarcangelo e del territorio. Per chi ama Santarcangelo e la Romagna è un dovere, ma anche un piacere, visitarlo e rivisitarlo alla riscoperta delle proprie radici. Durante la Fiera il Museo organizza due iniziative di carattere educativo. Dall’8 al 10 novembre c’è ‘Aspettando San Martino’: tre mattine di laboratori per le scuole, dedicati ai mestieri di una volta. È un modo per coinvolgere i bambini e i ragazzi dell’era digitale, insegnando tecniche manuali che rischiano di scomparire.

Nei tre giorni della Fiera, invece, alle ore 17, si succedono tre brevi incontri tenuti dagli animatori dell’Associazione AmarMet, impegnati a mantener viva la memoria del mondo agricolo. I temi trattati sono: venerdì 11, il Paesaggio, inteso come bene comune da difendere; il 12, si parla del Senso Ecologico e dei comportamenti quotidiani. Si chiude domenica con l’Autosufficienza e, cioè, cosa vuol dire essere una comunità. Si tratta di conversazioni amichevoli che si concluderanno con un bicchiere di vino.

Il Palio della Piada

Ritorna a grande richiesta il Palio della piada, domenica 13 novembre alle ore 14 in piazza Ganganelli. L’evento, alla 19a edizione, è organizzato dalla Pro Loco che ogni anno riesce ad entusiasmare giovani e meno giovani in una simpatica competizione di piadinari rigorosamente non professionisti alle prese con farina e mattarello. Oltre a divertire pubblico e partecipanti, il Palio ha lo scopo di avvicinare anche i giovani all’arte della piada, per continuare a tramandare questa specialità che caratterizza la Romagna e Santarcangelo. Anche quest’anno il Palio è preceduto da gare di selezione che si svolgono in alcune frazioni, i cui vincitori vengono a concorrere per un premio speciale.

La novità di quest’anno è una gara tra i 15 professionisti della piada, titolari di chioschi e botteghe, presenti sul territorio. Una giuria di gourmet li visiterà in incognito, prima della fiera, per poi proclamare il vincitore proprio durante il Palio, premiandolo con un ambito trofeo.

Come sempre, il Palio è organizzato dalla Pro Loco, con la collaborazione della Fiera di San Martino e della Banca Malatestiana. Per informazioni e prenotazioni (aperte fino al 12/11) rivolgersi alla Pro Loco, aperta tutti i giorni, tel. 0541/624.270 – iat@comune.santarcangelo.rn.it.

Dedicato a Giuliana Rocchi

San Martino, fiera dei ricordi e delle tradizioni, da qualche anno dedica un appuntamento al dialetto. E proprio nella sera di San Martino, venerdì 11 alle ore 21 in piazza Ganganelli, la Filodrammatica Lele Marini presenta lo spettacolo dialettale: “A sò la fióla ad Galinàun”. È un omaggio sincero e profondo alla poetessa Giuliana Rocchi, in occasione del ventennale dalla sua scomparsa. Un percorso corale per dar corpo e voce alla poesia e alla vitalità di una donna energica e geniale che ha saputo esprimere con forza il suo pensiero e il suo grido di protesta ed emancipazione sociale attraverso la lingua dialettale.

Gli intepreti sono: Elisabetta Zani, Laura Caminati, Liana Mussoni, Lorena Ghinelli, Marco Giorgi, Renzo Mussoni, Rosetta Tolomelli, Sara Ronci, Stefano Foschi, Teresa Gnoli, Tilla Pagliarani.

Alla chitarra, le note di Massimo Macio Ricci. L’ideazione e la regia sono di Liana Mussoni.

Una serata deliziosa, in compagnia di Giuliana, delle sue poesie, nelle sue contrade dove è un piacere incontrarsi per raccontare storie, amori, dolori e dove cantare insieme per sognare e sorridere nonostante la fatica del quotidiano.

Romagna Storica

Alla Fiera per parlare della Romagna. Giancarlo Mazzuca, giornalista ed ex deputato, e Roberto Balzani, docente ed ex sindaco di Forlì, presentano il loro libro: Amarcord Romagna. Breve storia di una regione (Minerva Edizioni).

Ripercorrendo la storia di una regione “immaginaria”, unificata solo ai tempi del cardinal legato di Ravenna e del prefetto napoleonico di Forlì, l’obiettivo degli autori è di stimolare un’opinione pubblica romagnola allargata, al di là dei municipalismi deteriori e delle divisioni della politica. E, nello stesso tempo, comunicare agli italiani lo strano tentativo, compiuto da un piccolo lembo di pianura padana, di compendiare in sé una sorta di storia concentrata della penisola, dai Galli a Cesare, da Giustiniano a Dante, da Machiavelli al Risorgimento, da Mussolini alla Guerra mondiale.

Un concentrato delle grandezze e delle miserie italiane. Con quale scopo? Oltre al divertimento intellettuale, oltre a trasformare tanti luoghi comuni in storia vera e documentata, anche l’ambizione di contribuire a sviluppare la sensibilità per una riforma amministrativa dal basso che potrebbe sconvolgere un quadro secolare, unendo comuni e province e imponendo un nuovo sguardo su quello che siamo stati. L’appuntamento è in piazza Ganganelli, allo spazio eventi, sabato 12 alle ore 16.

Romagna Golosa

La Scuola dei Sapori è un’iniziativa di qualità che da 13 anni si rivolge ai cultori del gusto, in occasione della Fiera, per far conoscere prodotti e produttori di cibi tipici del nostro e di altri territori. La Scuola da qualche anno è organizzata dalla bottega Girometti Formaggi. Quest’anno la Scuola è dedicata ai Golosi: protagonista, infatti, è il cioccolato. Certo non è un prodotto tipico della nostra regione, ma in Romagna vivono e lavorano da anni due artigiani d’eccellenza della cioccolateria nazionale. Sono i fratelli Gardini di Forlì, pluripremiati campioni del gusto, che parleranno della loro ricerca all’insegna della bontà. Il cioccolato buono fa bene anche alla salute: parola di Umberto Veronesi.

La serata prevede una presentazione, a cui seguono assaggi e golosi abbinamenti. Organizza lo staff di Girometti Formaggi, in collaborazione con la Fiera. Posti limitati; prenotazioni in bottega. Appuntamento per giovedì 10 novembre alle 21, presso il Ristorante L’Arcangelo, in Via Battisti.

Una Fiera più sicura

Da diversi anni la Fiera di San Martino si è data buoni livelli di presidio, controllo e sicurezza per i visitatori e per gli operatori. Quest’anno la Fiera rinnova il suo impegno per una Fiera Sicura con nuovi mezzi e nuove risorse. In accordo con il 118 Romagna è stato studiato un Piano per l’emergenza sanitaria: per tre giorni saranno presenti due ambulanze e 6 operatori sanitari. Le ambulanze saranno presenti, dalle ore 9 alle 21; una, come sempre, all’angolo tra Via S. Sancisi e Viale Marini, mentre l’altra sarà reperibile in Via G. Bruno, dietro la scuola Pascucci.

Per chi fa da mangiare sono state aumentate le forniture elettriche e ridotte le bombole; come negli anni passati, tutti gli impianti a gas sono controllati da tecnici abilitati prima dell’inizio della Fiera.

Inoltre, è stata potenziata la presenza della Protezione Civile, in diverse modalità, ma con base comune vicino all’Arco: il Nucleo della Valmarecchia collabora con la Fiera con un presidio, dotato di defibrillatore e di un mezzo d’emergenza. Le Associazioni Explora Campus e Unitalsi promuovono una campagna di sensibilizzazione su come comportarsi in caso di calamità. Infine, per un efficace piano di prevenzione e controllo dell’abusivismo commerciale, il Comune ha richiesto la convocazione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza.

Cibo Come Cultura

Per il decimo anno ritorna Cibo come Cultura, l’evento promosso da Biblioteca Comunale A. Baldini,

Fo.Cu.S., Pro Loco Santarcangelo e Fiera di San Martino – Blu Nautilus.

Come negli anni passati, nei tre giovedì dopo la Fiera si succedono diversi esperti con presentazioni di libri e conferenze, abbinate con letture e piccole degustazioni a tema. Gli appuntamenti si svolgono alla Biblioteca A. Baldini, alle ore 21 e con ingresso libero. Si inizia giovedì 17 novembre con Beppe Sangiorgi e Giordano Zinzani, che presentano il libro “Sangiovese vino di Romagna”. La rassegna continua giovedì 24 con lo storico Oreste Delucca che parla di “Mangiare in Romagna nel Medioevo”. La conclusione è affidata ad Angelo Varni, presidente dell’Istituto dei Beni Culturali dell’Emilia Romagna, che presenta il suo libro “Lungo un nastro di sfoglia”, giovedì 1 dicembre. Le degustazioni sono realizzate con la partecipazione di: Girometti Formaggi, lo chef Marco Rossi e le Cantine Le Rocche Malatestiane di Rimini, Poderi Morini di Faenza e Celli di Bertinoro. Cibo Come Cultura è sostenuto da Coop Alleanza 3.0 e Banca Malatestiana. Per informazioni: Biblioteca A. Baldini: tel. 0541/356.299 e Pro Loco Santarcangelo tel. 0541/624.270.

In Fiera in bus

Anche quest’anno, la Fiera di San Martino organizza il servizio di bus navetta per arrivare in centro comodamente, lasciando l’auto fuori dal centro, lontano dal traffico. Come in passato, sono due le linee di bus navetta, con parcheggio e trasporto gratuiti. Il primo Bus Navetta collega la Zona Artigianale (Via della Quercia) con il centro città (Via Pedrignone). Il servizio funziona sabato 12/11 dalle ore 14 alle 20 e domenica 13/11 dalle ore 9 alle 20. La frequenza è di 6/8 minuti. Il tragitto è breve: dura dai 6 agli 8 minuti. La seconda linea parte davanti al Cimitero per arrivare poco prima della rotonda della COOP. Il servizio funziona solo domenica 13/11 dalle ore 9 alle 19. La frequenza è di 7/9 minuti. Anche questo tragitto è molto breve: dura circa 4 minuti.

Ultimi Articoli

Scroll Up