Giammaria Zanzini, referente di Federmoda-Confcommercio della provincia di Rimini e consigliere nazionale, lancia un nuovo grido d’allarme: “Il settore moda è senza liquidità e prospettive: i fondi stanziati col DL Rilancio non bastano. Anche se in zona gialla siamo aperti, con le nuove restrizioni la merce resta in magazzino. Servono misure più ampie o si prefigura la chiusura di 20mila punti vendita. Per questo ripeteremo la protesta simbolica dello spegnimento delle luci tutti i sabati: è l’unico segnale che possiamo dare e andremo avanti finché non ci saranno sostegni concreti”
“Le nostre attività, seppur non oggetto di attenzione diretta dei Dpcm ad esclusione di quelle ubicate in zona rossa o arancione, non possono stare aperte senza prospettive. Vanno aiutate – spiega Zanzini – perché se non supereranno questo momento, il problema non sarà solo il nostro. Anche per i negozi nelle zone gialle servono contributi a fondo perduto, liquidità dalle banche, sospensione degli affitti o una rimodulazione del canone spronando i proprietari ad un abbassamento riducendo le imposte sugli immobili, condono tombale sui versamenti tributari e contributivi e la sospensione delle fatture delle utenze di luce, acqua e gas. Per il settore è indispensabile detassare o rottamare le rimanenze di magazzino, così come sono urgenti e improrogabili sono la sospensione dei mutui e dei leasing bancari e la prosecuzione della CIGD fino a tutto il 2021. Altrimenti non ci sarà più un futuro per queste attività, che presidiano le nostre strade, vie e piazze. La moda non può essere affossata”.
Dopo aver riepilogato le ragiomni della “crisi profonda del settore”, Zanzini sottolinea: “Le nuove stime riferite al comparto moda e tessile per il 2020 è impietoso: si prefigura la chiusura di 20mila punti vendita (dai 17mila previsti con le stime di marzo), con 50mila addetti in meno e una perdita di 20 miliardi di euro di business”.
A fronte di ciò “il Decreto Rilancio prevede risorse per 45 milioni destinate al sistema moda e alla filiera, ma la somma è totalmente insufficiente, deve essere moltiplicata almeno dieci volte per essere efficace. Null’altro è previsto nel DL Ristori. La visione miope di questi provvedimenti si riscontra ogni giorno: l’ultima arriva dal DL Ristori bis che contiene i sostegni per le attività chiuse in zona rossa o arancione, dai quali sono stati esclusi i negozi di calzature per adulti “colpevoli” di avere lo stesso codice Ateco di quelli per bambini che possono rimanere aperti. Fare riferimento ai meri codici Ateco, anziché guardare alla grave crisi del comparto nel suo complesso, è un errore clamoroso a cui si deve subito porre rimedio”.
“Per questo ripeteremo la protesta simbolica dello spegnimento delle luci tutti i sabati: è l’unico segnale che possiamo dare e andremo avanti finché non ci saranno sostegni concreti”, conclude il referente di Federmoda.