Federconsumatori ha emesso un comunicato per ribadire la necessità che la Legge 194 possa essere attuata.
“Esiste una legge che permette l’interruzione della gravidanza nell’ambito delle strutture pubbliche e questa legge è la numero 194 del 1978.
Esistono però poche possibilità di esigerla da parte delle donne e molte possibilità per non applicarla da parte del personale sanitario attraverso lo strumento dell’obiezione di coscienza.
E’ per questo che la Federconsumatori di Rimini vuole intervenire a favore della piena attuazione di una Legge che spesso viene disattesa (violata) ogni volta che una donna decide, spesso dolorosamente, di interrompere una gravidanza.
Riteniamo che una legge dello Stato vada rispettata, che non vi debba essere contrapposizione tra due diritti, che debba avere uguale valore la coscienza delle donne e l’obiezione del personale sanitario.
Purtroppo, come ci consegna la cronaca in questi giorni, la legge 194/78 continua ad essere violata ogni volta che una donna si presenta in un ospedale e le viene chiesto di andarsene, oppure deve aspettare un tempo inverosimile od ancora deve spostarsi per centinaia di chilometri.
Chiediamo, quindi, ai Consiglieri regionali del territorio riminese, al Consigliere provinciale con delega alla sanità e all’Assessore alla Sanità del Comune di Rimini, di attivarsi per verificare il rispetto e la piena applicazione della legge 194 e l’elenco delle strutture sanitarie pubbliche della provincia di Rimini dove è possibile per le donne agire il diritto previsto dalla Legge 194/78.
Chiediamo inoltre se è presente un percorso assistenziale integrato e quale attività di prevenzione viene svolta nei confronti dei cittadini.
Federconsumatori Rimini mette a disposizione i propri sportelli e la propria competenza legale per raccoglie le eventuali violazioni della legge”.