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Fds Novafeltria: “Ennesima violenza al monte Ceti: si concede di scavare ancora”

Federazione della Sinistra di Novafeltria fa il punto sulla situazione delle cave al monte Ceti tra prospettive e realtà.

“Che sia stato spirito francescano quello del sindaco Zanchini e della sua maggioranza, pronti, senza colpo ferire, a regalar al primo cavatore indigente il monte Ceti, riaprendo così una dolorosa vicenda a cui con grande fatica era stata posta la parola fine?
La Convenzione, stipulata nel 2005, prevedeva infatti, al termine dell’ennesimo piano di coltivazione, prima il ripristino e quindi il passaggio di proprietà dell’area di cava, che oggi doveva essere già risanata e restituita alla comunità.
La Giunta di Novafeltria invece di far valere i propri diritti, intende approvare l’ennesima violenza al monte Ceti, concedendo di scavare altri 430.000 mc di materiale”, dichiara il gruppo.

“Così si proseguirà a distruggere una storia millenaria senza alcun dibattito politico, recependo prontamente ed acriticamente le richieste delle ditte escavatrici, con una superficialità che impressiona per la miopia politica.
Così i cittadini di Novafeltria saranno costretti a subire ancora una volta una dolorosa presa in giro.
E’ forse in questo modo che il sindaco Zanchini e la sua vice, Elena Vannoni, intendono promuovere “l’identità storica e culturale del Montefeltro quale motore di uno sviluppo economico e di iniziative imprenditoriali di qualità”, come dichiarato nel 2016 illustrando il progetto “L’incanto del Montefeltro” davanti ad altre trenta amministrazioni?”

“La coerenza è un valore e la si misura dai fatti che seguono alle parole, estranea ad un certo modo furbesco di amministrare la cosa pubblica che pur di occupare spazi dice tutto ed il contrario di tutto. Nei prossimi dieci anni avremmo sperato di poter vivere quell’area , valorizzandola dal punto di vista ambientale e ricreativo, nel rispetto del valore botanico vegetazionale e di quello storico che nel suo complesso la caratterizzano.
Ci sarebbe piaciuto incontrare per le strade di Ponte Santa Maria Maddalena dei turisti, ospiti di un confortevole e moderno campeggio, come già ce ne sono sul territorio, anziché camion inquinanti che intasano la strada.
Invece il Sindaco e la sua maggioranza hanno preferito favorire una nuova devastazione, che chissà quando finirà. Ci ricorderemo di loro per aver consentito la ripresa di un processo destinato a cambiare definitivamente ed irreparabilmente il nostro territorio, perché come in tanti rammenteranno l’appetito vien mangiando. Per decenni le ditte escavatrici hanno continuato a prelevare il materiale grazie alla logica dell’emergenza, creata dai loro stessi impraticabili progetti: dal monte Ceti sono stati già estratti oltre 4.500.000 (si quattro milioni e mezzo) metri cubi di calcare , ma c’è chi ancora non è sazio e forse lo sarà solo dopo averlo spianato.
Così caro Sindaco non si manda solo in briciole un monte, ma si nega un futuro diverso al nostro comune ed ai suoi cittadini!”, conclude Federazione della Sinistra di Novafeltria.

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