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“Fare ovunque come nel carcere Rimini: quasi 100% tossicodipendenti recuperati”

“Questa mattina è stato trovato, nel campo sportivo del carcere bolognese della Dozza, un involucro contenente droga, molto probabilmente hashish”. A denunciarlo sono il segretario generale aggiunto del sindacato di Polizia penitenziaria Sappe, Giovanni Battista Durante, e il segretario nazionale Francesco Campobasso, che in una nota specificano che “sono in corso gli accertamenti per verificare il quantitativo e il tipo di sostanza”.

Purtroppo, osservano i due sindacalisti, “non è la prima volta che si verificano episodi di questo tipo nelle carceri italiane, dove la droga entra da sempre a causa di una forte richiesta dovuta alla presenza di molti detenuti tossicodipendenti: bisognerebbe lavorare seriamente per recuperarli e portarli fuori dal carcere”.

Sul punto, Durante e Campobasso ricordano di “aver più volte chiesto di replicare in tutta Italia l’esperienza del carcere di Rimini, dove da tanti anni esiste una piccola sezione con 16 posti dedicata ai detenuti che intendono intraprendere un serio percorso di recupero, ma sembra che non interessi a nessuno lavorare per il recupero di queste persone”.

Rimini, chiosano, “i detenuti che sottoscrivono il programma di recupero, una volta ritenuti idonei, vengono inviati in una comunità esterna, e quasi al 100% sono stati recuperati”. A queste iniziative dovrebbero poi “essere affiancate quelle preventive e repressive, con l’implementazione delle unità cinofile, previste dal 1995 per il Corpo di Polizia penitenziaria, ma esistenti in pochissime regioni”. Infatti, concludono dal Sappe, in Emilia-Romagna “è stata anche individuata la sede, ma da anni non vengono istituite”. 

(Agenzia DIRE)

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