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Fallimento Alfad, Mario Formica agli arresti domiciliari

L’imprenditore riminese Mario Formica è stato raggiunto dalla misura cautelare degli arresti domiciliari. Stesso provvedimento per il suo socio, Elvin Tartaraj, di nazionalità albanese, mentre anche due figli di Formica risultato indagati e uno ha l’obbligo di presentazione. Disposto inoltre un sequestro preventivo da 3 milioni di euro.

E’ questo il risultato dell’operazione della Guardia di Finanza di Rimini, dopo le indagini del nucleo di Polizia Tributaria, e partite dal fallimento di Alfad, azienda riminese che si occupava di allestimenti fieristici, fra cui il Meeting dell’Amicizia fra i popoli, avvenuto nel 2014. Secondo le accuse, sarebbero avvenute “operazioni finalizzate a depauperare il patrimonio aziendale della ditta fallita ai danni dei creditori attraverso la bancarotta per distrazione e il ricorso abusivo al credito attraverso una serie di fatture fittizie”.

L’azienda aveva iniziato ad avere dei problemi già nel 2006, ma sarebbero stati celati emettendo fatture gonfiate nei confronti dei creditori, poi presentate alle banche per ottenere i crediti. Tutte queste operazioni ammonterebbero a circa 8 milioni di euro, mentre altri 4 milioni sarebbero invece stati fatti giungere a società sempre riconducibili al fallito tagliando fuori gli altri creditori.

C’è anche l’accusa di turbativa d’asta, perché Formica avrebbe tentato di riappropriarsi dei beni perduti nel fallimento attraverso una nuova società partecipante all’asta fallimentare.

Mario Formica è stato anche vice presidente di Aeradria. Era stato inoltre prosciolto da una precedente accusa di evasione fiscale, sempre relativa all’Alfad.

Nel 2011 la direzione provinciale del Pdl aveva proposto la sua candidatura a sindaco di Rimini, ma Gioenzo Renzi aveva contestato quella scelta finendo poi per essere lui lo sfidante di Andrea Gnassi.

Qui gli sviluppi della vicenda

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