Il fallimento Aeradria continua ad essere ancora al centro della cronaca giudiziaria. Dopo l’udienza dei giorni scorsi per il processo penale ora è la volta della giustizia amministrativa che con una sentenza del 16 dicembre riporta in campo un finanziamento di 1,5 milioni di euro da parte di Banca Carige ad Aeradria “garantito” da una lettera di patronage da parte del sindaco di allora Massimo Pironi.
Aeradria, dichiarata fallita, non ha tenuto fede alle obbligazioni e non ha restituito nemmeno una rata del finanziamento delle dieci concordate. Il 30 aprile 2014 CARIGE ha richiesto al Comune di Riccione di farsi carico della garanzia prestata a nome e per conto di Aeradria. Alla richiesta, l’amministrazione Tosi, ha risposto che il Comune di Riccione non poteva essere vincolato al rispetto delle presunte obbligazioni, perché la garanzia di patronage, firmata dal Sindaco Pironi, non era stata preventivamente deliberata dal Consiglio Comunale unico organo deliberante.
Banca Carige a fronte del diniego da parte del Comune di Riccione fa ricorso al Tar. La sentenza annulla il provvedimento del sindaco e rimanda ad un pronunciamento del Consiglio Comunale.
Il TAR Emilia Romagna chiarisce che :” il provvedimento in esame, vertendo in materia di riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio, andava adottato dal Consiglio Comunale e non dal Sindaco e a nulla rileva in senso contrario quanto argomentato in replica dal Comune circa il fatto che il Dirigente del Servizio Bilancio del Comune di Riccione, competente ad avanzare proposte di delibera al Consiglio Comunale in materia di bilancio, nonché a relazionare all’Organo collegiale nella predetta materia, aveva in data 3.7.2014, con nota prot. 26053, riscontrato la precedente richiesta di Banca Carige volta ad ottenere il pagamento della somma garantita dal Comune di Riccione con la lettera di patronage (adducendo che la nota sottoscritta dal Sindaco non poteva legittimamente vincolare l’Amministrazione, in quanto l’Ente non aveva previamente espresso alcuna volontà in tal senso, per il tramite dell’Organo competente), atteso che tale iniziativa avrebbe dovuto comunque concludersi con l’adozione dell’atto conclusivo, eventualmente negativo, da parte del Consiglio Comunale e non del Sindaco, trattandosi di materia che esulava dalla competenza di quest’ultimo, a prescindere dai profili di eventuale illegittimità della condotta tenuta dall’ex Sindaco Massimo Pironi, consistita nella sottoscrizione della lettera di patronage, valutata dal Dirigente del Settore Bilancio come inidonea a vincolare l’Amministrazione.”
Per questa ragione il Tar accoglie il ricorso di Banca Carige e rinvia ad un atto da parte del Consiglio Comunale di Riccione.