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Ex segretario comunale condannato a 9 anni per stupro

Condannato a nove anni di carcere per stupro l’ex segretario comunale di un comune dell’entroterra riminese.

L’inchiesta parte nel 2012, quando una donna si presenta alla Polizia per raccontare una storia che ha dell’incredibile. Per quasi 12 anni, dice, è stata stuprata dal segretario comunale, un collega con cui lavora ogni giorno. Lei non è un’impiegata assunta, ma ha un contratto di borsa-lavoro per le categorie protette.

La giovane racconta di come il ‘capo’ l’abbia costretta a subire rapporti sessuali più volte alla settimana. Per l’accusa la vittima era in uno stato d’inferiorità fisica e psichica, incapace di far valere il suo “no”. L’uomo avrebbe quindi indotto la donna a compiere atti sessuali nel bagno o nell’ufficio dello stesso segretario, assicurandosi di non essere notato dagli altri colleghi l’avrebbe avvicinata o chiamata nel suo ufficio. Una volta chiusa a chiave la porta avevano inizio gli abusi. La donna ha sopportato per tutti quegli anni gli abusi sessuali sino a quando non si è confidata con la sua terapeuta. La quale era riuscita anche a denunciare l’uomo alle forze dell’ordine.

L’uomo, di 63 anni, dopo il rinvio a giudizio è comparso davanti al tribunale di Rimini con l’accusa violenza sessuale aggravata e continuata. L’ex segretario comunale, difeso dall’avvocato Piero Venturi si è difeso dicendo che i rapporti sessuali vi erano stati ma consenzienti. A smentire la difesa dell’uomo la perizia di tre medici che hanno tratteggiato il profilo psicologico della donna che la rendeva fragile e in uno stato di soggezione rispetto al suo superiore di ufficio.

La donna, durante il processo, ha ribadito tutte le accuse e si è anche costituita parte civile. Il pubblico ministero Davide Ercolani aveva chiesto 12 anni di carcere. La sentenza è stata di 9 anni.

La difesa dell’uomo ha già annunciato ricorso in appello.

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