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Europa Verde Rimini: “Riattivazione trivelle in Adriatico. Stupisce il voto del Partito Democratico”

Ieri la Regione Emilia Romagna ha votato a favore di una risoluzione che impegna la giunta a sollecitare il Governo a riattivare le trivellazioni in Adriatico per estrarre gas. Il documento – scrive in un comunicato Europa Verde Rimini – porta la firma del capogruppo di Fratelli d’Italia Marco Lisei ed è stato approvato da FdI, Forza Italia, Lega, Rete Civica, Partito Democratico e Lista Bonaccini. Contrari Europa Verde, Coraggiosa e Movimento 5 Stelle.

Stupisce la rapidità con la quale si è arrivati ad intraprendere questa strada, a cospetto dell’ormai noto ritardo istituzionale e burocratico che blocca, da numerosi anni, la realizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Così come stupisce – prosegue la nota di Europa Verde Rimini – il voto favorevole del Partito Democratico e della Lista Bonaccini, alleati con i partiti ecologisti che, in questo caso, sono risultati all’opposizione.

Risulta, quindi, da questa votazione, una maggioranza spaccata su un tema cruciale e di vitale importanza sulla salute del nostro territorio regionale: raggiungere nel 2035 il 100% di approvvigionamento energetico da fonti rinnovabili.

Noi di Europa Verde Rimini – continua la nota – ci chiediamo come potrà essere possibile raggiungere l’obiettivo preposto se anche chi ha fatto grandi proclami, firmando il Patto per il Lavoro e per il Clima, pensa che estrarre gas dal mare possa essere una soluzione anche solo provvisoria. 

Sono note le ragioni per le quali le trivellazioni sono state bloccate nel 2016: provocano l’aumento della subsidenza mettendo a rischio Ravenna e Venezia, l’incremento della ingressione salina nel Delta del Po che ha già raggiunto i dieci chilometri verso l’interno, aumenta l’erosione delle coste, quest’ultimo un fenomeno che costa ogni anno milioni di euro per interventi di ripascimento i quali impiegano sabbie fossili che dovrebbero, invece, rimanere dove sono.

Ci chiediamo, inoltre, dove sono andate a finire le buone intenzioni che si leggono sul sito internet della Regione: “E’ nostra convinzione che l’Emilia Romagna debba uscire dalla crisi pandemica con un progetto di sviluppo nuovo, improntato sul rispetto del pianeta e alla preservazione delle risorse naturali. Ciò impone alla nostra regione di mettersi alla guida della transizione, con un percorso che non metta a rischio il capitale produttivo e quello naturale, l’occupazione delle persone e il benessere della società, ma sia invece un motore di nuovo e diverso sviluppo ecosostenibile”.

La riapertura alle estrazioni di gas in Adriatico – conclude la nota di Europa Verde Rimini – non è un motore nuovo, ma un ritorno al passato che sembrava essere stato accantonato e scongiurato, anche la leader di FdI Giorgia Meloni nel 2016 aveva detto no alle trivelle. 

È d’obbligo, ora più che mai, avere il coraggio di fare scelte lungimiranti che non compromettano il futuro, ma quello di ieri è stato davvero un grave passo indietro perché il gas che verrà estratto sarà sufficiente a coprire solo un anno di fabbisogno energetico, ma i danni ambientali che questo comporterà saranno irreversibili”. 

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