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Erri De Luca: «Mosse»

Da coriandolo di neve a valanga, da elemosina a scrigno,
da acino a mosto, da gradino a precipizio,
da cellula a organismo, da candela a rogo
dall’infimo succede il gigantesco, così pur’io
che uso il verbo amare.

In bocca ho una stanza di baci rinchiusi
che fanno il rumore di un alveare.
Poi il corpo si precipita alle labbra
come alla porta della città per applaudire.

Erri De Luca (Napoli, 1950)

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