Due anni di indagini dei carabinieri del Norm di Riccione e alla fine è stata smantellata una rete di spaccio che riforniva le province romagnole: Rimini, Ravenna e Forlì-Cesena. Misure cautelari per nove persone, due albanesi e sette tunisini, quattro dei quali finite dietro le sbarre.
L’indagine era partita nel settembre del 2017; un mese dopo due italiani erano stati sorpresi mentre si stavano scambiando cocaina ed eroina per un totale di 30 grammi. A rifornirli era stato un magrebino e, un passo alla volta, intercettazione dopo intercettazione, si è arrivati a un casolare abbandonato a Santarcangelo, presso la frazione della Canonica.
Era qui il deposito della droga e dove le dosi venivano pesate e confezionate. Eroina e cocaina passava poi di mano in mano, con cinque, sei vendite al giorno sia a piccoli spacciatori che direttamente ai consumatori. Gente di tutta la Romagna, di ogni età e ceto sociale. Solo durante l’irruzione nel casolare sono stati trovati 52 grammi di cocaina e 33 di eroina, oltre a tutto l’occorrente per praticare il traffico.
Le richieste di custodia cautelare riguardano i tunisini: H.H. di 30 anni, residente a Verucchio; F.H di 32 anni e H.G. di 33 entrambi residenti a Lido Adriano; U. A. di 40 anni, residente a Castellaneta; K.A. di 36 anni residente a Ravenna; H.M. di 32 anni e H.B. di 41, residenti a Rimini. Gli albanesi sono I.M di 25 anni residente a Misano; G.X. di 34 anni, residente a Ravenna.
