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..Eppure bastava poco per convincermi

“Sta tranquillo” mi dico, perché tanto arriveranno. Lo ha detto Renzi che si tornerà ad “un porta a porta” e che ci saranno volontari sparsi su tutto il territorio, pronti a raccontare il programma del PD e a confrontarsi con i cittadini. Come ha fatto Emmanuel Macron, per conquistare l’Eliseo.
Quindi devo assolutamente stare tranquillo, anzi tra qualche istante qualcuno suonerà alla porta.

Mancano pochi giorni alle elezioni del 4 marzo e…. basta poco per convincermi. Dlin Dlon, apro la porta, pronto a ricevere i volontari. È un uomo solo, lo accolgo con un benvenuto quasi urlato, seguito dal mio sorriso a 32 denti, ma l’ospite mi guarda con un evidente imbarazzo e mi annuncia “Sono venuto per la lettura dei contatori”. Un pizzico di delusione, indico i contatori e mi ritiro in casa.

Dlin Dlon, “Eccoliiii” dico ad alta voce, seguito da un “Arrivooo”, apro la porta e due signori, con un abbigliamento antico mi sorridono. Apro il cancello e con fare gentile mi rivolgono un affabile saluto. Il tavolo da pranzo è imbandito con tazze da caffè e da the, mentre una crostata di mirtilli fa da centrotavola. Li faccio accomodare. Hanno entrambi un dito indice notevolmente ingrossato, ma lo capirò poi il perché, comunque tirano fuori del materiale cartaceo, “Il programma elettorale”, mi sono detto.

Ma va! Si sono armati della rivista “La Torre di Guardia” e con quella in mano a suon di profezie bibliche, cercano di redimermi. La strategia migliore è lasciar sfogare gli ospiti, poi offro loro un caffè e la crostata. Una metà sparisce trangugiata senza masticazione. Sento di aver fatto una buona azione comunque, riesco a farli alzare dalla sedia e finalmente si congedano dandomi la mano. A quel punto, rivedo il loro dito indice enorme e capisco che l’elefantiasi della falange è dovuta alle
innumerevoli digitopressioni sui campanelli delle case, per il compimento della loro missione.

Dlin Dlon, non possono essere che loro, mi dico, mentre il pensiero che “Basterà poco per convincermi” sta pervadendo, sempre di più il mio cervello. Apro la porta. È il Don della parrocchia per la benedizione Pasquale. Lo accolgo con un pizzico di delusione sul volto. Se ne accorge e rispondo che sto attendendo degli amici, che con ogni probabilità cercheranno di convincermi al ripensamento. Non l’avessi mai detto! Il Don parte in quarta e sul quel “ripensamento” mi snocciola brani del Vangelo, passaggi della Bibbia e pure due fette di crostata. Alla fine, il suo tentativo di redimermi, si vanifica su non so quale salmo. Lo saluto dopo aver lasciato 10€ di
offerta e impacchettato il resto della crostata per i bisognosi.

Dopo neanche dieci minuti, Dlin Dlon. Questa volta sono loro. Apro la porta e…. “fuochino”. È Renzi in persona ma Gioenzo però. Sono così contento di vederlo, anche se politicamente distante, che mi viene voglia di abbracciarlo. Lo faccio accomodare in salotto e con la sua puntuale precisione mi illustra il programma. Poi parte con la nostalgia e mi ripercorre il suo impegno politico dagli anni settanta ad oggi. Vorrei dire qualcosa sul fatto che non è capolista nei collegi
plurinominali, una vera ingiustizia. Ma rinuncio, perché mi sembrerebbe di infierire su una ferita ancora aperta. Ci salutiamo come due vecchi amici e ritorno seduto in attesa, con dieci euro in meno, senza più la crostata ma con il giornale “La Torre ci Guarda” e due santini uno di Sant’Antonio di Padova e l’altro di Gioenzo di Rimini.

Driiin Driiin, un sussulto e finalmente mi rendo conto che stavo sognando a occhi aperti.
Però questa volta hanno suonato veramente. Corro ad aprire ma non ce nessuno, allora avanzo verso il
cancello, lo supero e vedo in fondo alla via dei ragazzini che scappano. Il vecchio gioco del suona e scappa.

Sorrido perché mi vengono in mente tanti ricordi su quello scherzo innocente ma un po’ di amarezza mi viene su fino alla gola e… eppure, bastava poco per convincermi.

BieMO

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