Un contributo al dibattito sulla nascita o meno di un Parco eolico a largo della costa riminese. Più in generale sulla politica energetica, della Dott.ssa Margherita Bologna, giornalista scientifica, ambientalista ed autrice della proposta di gestione dei rifiuti Riciclo:
“Chi pensa di risolvere il problema delle conseguenze dei cambiamenti climatici realizzando l’obiettivo 100% di produzione di energia da rinnovabili al 2050, si sbaglia. I modelli centrati prevalentemente sulla produzione di energia, al massimo riescono ad ottenere l’inversione del trend delle emissioni ma non un calo della CO2 già emessa in atmosfera. L’Agenzia Internazionale per l’Energia ci avverte: se agiamo unicamente sulla trasformazione del settore di produzione dell’energia si otterrà solo un terzo del risultato nel percorso verso emissioni zero. Perciò è necessario apportare cambiamenti anche in altri settori chiave come l’industria delle costruzioni, i trasporti, l’industria pesante, l’agricoltura e l’allevamento.
Non è affatto sostenibile né per l’ambiente né per la salvaguardia del paesaggio piantare 59 o 51 pale eoliche nel mare della Romagna e questo anche nel caso in cui la società costruttrice giungesse alla determinazione di cedere gratuitamente alla comunità locale una parte dell’energia prodotta o di intervenire con le solite compensazioni secondo una logica vecchia e ormai superata. Ciò sarebbe ancor più negativo per l’ambiente se questo avvenisse senza nessuna garanzia che a fine vita le ingombranti sagome delle pale siano rimosse, (anche se con altrettanto consumo di energia e produzione di inquinamento per l’ambiente acquatico e terrestre). Per questo, caro Santi, la tua proposta tesa ad una mediazione, piuttosto che a un arricchimento, porterebbe ad una vittoria di Pirro!
La forma di produzione di energia pulita migliore e maggiormente compatibile con la nostra economia turistica è quella decentrata perché unisce la produzione di energia al luogo dove viene utilizzata. Sappiamo che il settore delle costruzioni è particolarmente energivoro. Quindi occorre progettare gli edifici in modo tale che producano da sé l’energia di cui necessitano. Qui in Romagna abbiamo un esempio famoso di autosostenibilità, la fiera di Rimini che con i suoi 33.296 pannelli fotovoltaici garantisce l’autosufficienza energetica dell’area fiera. Purtroppo questo esempio magistrale non ha avuto seguito perché la mentalità prevalente di molti amministratori è ancora quella legata al vecchio modello di produzione di energia accentrata nelle mani di pochi. A questa logica non si sottraggono i (vetero) ambientalisti di ieri e, purtroppo, anche di oggi.
Se il palazzo dei Congressi di Rimini e quello di Riccione avessero seguito l’esempio di autosufficienza della Fiera, la Romagna avrebbe già compiuto i primi passi verso la produzione di energia decentrata e diffusa su tutto il territorio. Ma gli eventi ci incalzano. Non solo quelli climatici ma anche i provvedimenti del governo a maggioranza PD-5Stelle. Infatti ora, con il decreto firmato dal ministro Patuanelli, noi tutti abbiamo una maggiore autonomia nella produzione di energia e la possibilità di contribuire al taglio delle emissioni climalteranti. Secondo stime fatte, con l’autoconsumo e le comunità energetiche ci sarebbe una crescita delle rinnovabili, con utili per oltre 5 miliardi di euro all’anno e la creazione di 2,7 milioni di posti di lavoro.
Il Pd provinciale non trascuri questa opportunità alienando una parte di questa ricchezza, che porterebbe vantaggi diretti e diffusi su tutto il territorio, nelle mani di una società privata che certamente persegue il proprio profitto!”.
Dott.ssa Margherita Bologna, giornalista scientifica, ambientalista, ed autrice della proposta di gestione dei rifiuti Riciclo