Cerca
Home > Intervista > Emma Petitti:” Orgoglio e responsabilità al posto dei rancori”

Emma Petitti:” Orgoglio e responsabilità al posto dei rancori”

Nostra intervista a Emma Petitti assessore regionale e componente della direzionale nazionale del Pd.

Nel Pd si è aperto un dibattito molto acceso sulle prospettive di governo ed il rapporto con il Movimento 5 Stelle, Dove siamo oggi?

È necessario aprire una fase politica nuova per un Paese risanato economicamente grazie agli sforzi dei Governi degli ultimi 7 anni sostenuti dal PD ma purtroppo non siamo ancora fuori dalla crisi. Abbiamo un debito pubblico ed una spesa pubblica altissime e stiamo proseguendo nello sforzo di risanamento dei conti pubblici ma abbiamo di fronte un Paese diviso. Diviso tra il nord produttivo che deve difendere la propria competitività ed un sud che chiede lavoro e non assistenzialismo; con al centro l’immigrazione e l’integrazione, problema di ogni Governo, su cui l’Italia è stata lasciata sola assieme alla Grecia e alla Spagna. Il divario sociale ed economico ha messo fortemente alla prova tutto il ceto medio produttivo del Paese.
Sono saltati i luoghi del confronto e della rappresentanza politici e sindacali. Alla crisi dei corpi intermedi c’è chi ha scelto di cavalcare le paure e chi pensava che alla solidarietà potesse sostituirsi l’individualusmo del ‘si salvi chi può’ o del demiurgo che sarebbe arrivato a salvarci. La democrazia e la partecipazione non possono vedere il progressivo sostituirsi dei social ai luoghi del confronto democratico. Occorre fare ritrovare il Paese attorno alle proprie Istituzioni che mai come ora devono dimostrarsi solide per recuperare fiducia e forza. Nessuno si salva da solo.

Perché questo stallo dopo il voto del 4 marzo?

Il Presidente della Repubblica, il garante della Costituzione e delle Istituzioni prendendo atto del risultato del 4 Marzo ha dato un mandato esplorativo prima alla Presidente del Senato Casellati che ha verificato il non esserci le condizioni per un Governo Centrodestra – 5 Stelle. A quel punto si è chiuso per Di Maio e per i 5 Stelle uno dei possibili ‘due forni’. Successivamente il Capo dello Stato Mattarella ha dato un altro mandato esplorativo a Fico, Presidente della Camera al fine di verificare se vi fossero le condizioni per sedersi ed aprire un confronto con il PD. Mi pare dalla lettura delle dichiarazioni del Segretario del PD Martina e di Di Maio per i 5 Stelle che si possano ricavare le condizioni per l’apertura di un confronto che spero sia proficuo, aperto e con pari dignità nell’interesse del Paese.

Quali le condizioni?

Starà ai 5 stelle dimostrarsi forza responsabile sul piano della dialettica politico – istituzionale a partire dai rispettivi programmi e dai punti di maggior vicinanza sul piano sociale ed economico. Un Governo europeo ed europeista nell’interesse dell’Italia.

Il Pd è pronto a questo?

Non so se questo tentativo sortirà l’effetto sperato e sono consapevole del travaglio che sta vivendo il PD (elettori, iscritti e dirigenti) in queste ore ma credo debba prevalere in noi l’orgoglio e la responsabilità. L’identità è ciò che ti da forza e dignità nel rispettare e nel farti rispettare dai tuoi interlocutori. Credo si debba uscire dai tatticismi, dalle convenienze di parte o di partito, dai veti e dagli steccati. Non esistono rivincite e non servono i rancori. Serve generosità verso il Paese e verso i nostri elettori facendo “pesare” intelligentemente i nostri voti sul piano dei contenuti. Non possiamo consegnarci alla logica del “tanto peggio, tanto meglio. Siamo passati da una legge di tipo maggioritario al proporzionale. Il “Rosatellum” votato dal PD, dalla Lega e da Forza Italia. Siamo passati negli ultimi anni da Governi che dovevano con le larghe intese impostare e sorreggere le riforme. Siamo passati dal Patto del Nazareno con Berlusconi al NO di Berlusconi al referendum Costituzionale che il PD ha portato avanti da solo giungendo alla sconfitta del 4 Dicembre 2016. Non fu sufficiente quell’episodio ma fu la premessa per le successive sconfitte. Ci si illuse di avere nel Paese e ancora il 40% delle Europee del 2013 per finire il 4 Marzo 2018 al 18,5% al di sotto persino del risultato delle politiche di Bersani nel 2013, il 25%. Nel mezzo si sono perse le diverse elezioni amministrative in particolare nei Comuni del vecchio ‘zoccolo duro’ della sinistra, prima eroso e poi evaporato.

Ma come pensa di recuperare i consensi persi?

Ora non è più il tempo delle rivendicazioni, ora è di nuovo il tempo in cui è necessario recuperare ideali e valori e riconquistare il consenso e la fiducia giorno dopo giorno, non con le riforme dall’alto ma col riformismo dal basso che ha sempre contraddistinto la nostra regione, ad iniziare dal Patto per il lavoro. Consenso che deve nascere dalla fatica del confronto e dalla forza delle idee e non dall’arroganza o dagli hastag. Dialettica e rispetto. Esperienze e prove concrete di buone prassi di Governo e non slogan gridati in base ai sondaggi e al gradimento del giorno. Dobbiamo parlare al mondo del lavoro. Al mondo produttivo e alle giovani generazioni che non ci votano più e pagano precarietà, disoccupazione e insicurezza (come le proteste per i diritti e le garanzie contro i giganti della Gig Economy tipo Foodora e Amazon). Il PD non deve tornare al secolo scorso. Non è più il tempo della nostalgia ma non possiamo nemmeno essere il partito del mercato subalterno culturalmente ai conservatori europei, come hanno fatto le forze socialiste che per sconfiggere le forze antieuropee si sono alleati con le forze conservatrici europee.

Cosa serve per arrivare a questo?

Ora dobbiamo costruire passo passo una nuova fase, non tradendo il comune orizzonte europeo rispetto all’America di Trump e alla Russia di Putin. Servono ponti e non muri. Serve dialogo e non sterili tifoserie contrapposte. Io credo che questo cosapevolezza sia quella che ci serve ora per ripartire per non restare fermi ai blocchi di partenza. Non esistono ne ‘Aventino’ ne ‘opposizione a prescidere’. Serve dare un Governo a questa nuova fase portando i 5 stelle a scoprire le loro carte sul piano dei contenuti.

Ultimi Articoli

Scroll Up