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Emigrazione giovanile a Rimini, Pecci (Lega): “Alla città manca una solida linea di sviluppo”

Duro intervento del capogruppo della Lega Maurizio Pecci contro l’amministrazione comunale all’indomani della pubblicazione delle statistiche sul tasso di emigrazione giovanile nelle provincie italiane, che vede Rimini in una posizione di primo piano nella Regione Emilia Romagna.

“Rimini è la città dei primati … purtroppo sempre in negativo – attacca Pecci – e  questa volta siamo davanti a Bologna, non per merito, ma per demerito dato che Rimini, in regione, ha il maggior numero di giovani che abbandonano la città perché decidono di emigrare“. Il riferimento è alla statistica pubblicata dal quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”. “Impossibile dire se questo sia correlato ad un fenomeno di disagio dovuto a mancanza di opportunità in patria o, invece, ad un sintomo di vivacità culturale che spinge i nostri connazionali a confrontarsi con sfide personali oltre confine”, era il commento a margine del report pubblicato. La parafrasi fatta dalla Lega punta invece il dito contro lo stato generale dell’economia locale, “che  per quanto riguarda il turismo ha una durata stagionale che genera precarietà e non risponde alle esigenze dei giovani che sono alla ricerca di una occupazione stabile.Purtroppo dai banchi della Lega, in Consiglio Comunale, abbiamo potuto accertare che l’amministrazione comunale è incapace di formulare progetti di sviluppo per attrarre, sul territorio, capitali necessari alla ripresa ed alla crescita economica della città“.

In una nota inviata dallo stesso Pecci il capogruppo della Lega evidenzia quelle che sono a suo avviso le maggiori criticità, sicurezza e qualità ambientale su tutte. 

“Abbiamo apprezzato l’investimento per il recupero del patrimonio storico culturale, che, a mio avviso, ci deve fare diventare “porta di ingresso del turismo culturale in Italia”, ma se a questo non seguirà una politica di vendita del “prodotto” ai buyer del turismo mondiale “l’investimento non produrrà reddito” e diventerà, per i riminesi, solo un costo insostenibile.Altro problema è costituito dall’aeroporto che, anche se è vero che la proprietà è privata, è sempre un bene dello Stato in concessione e per questo l’Amministrazione comunale ha il diritto di intervenire per favorire lo sviluppo della infrastruttura e farlo diventare il volano dell’economia riminese. Insomma due esempi per dire che abbiamo le potenzialità per far crescere l’economia locale e favorire in tal modo l’occupazione giovanile ed impedire la fuga verso l’estero in cui la nostra città ha il primato. Il problema non può e non deve essere sottovalutato, dato che il costo sociale che ha la formazione di un giovane laureato, è di circa € 250.000,00 ed il nostro Paese e, soprattutto, la nostra città, proprio in questo periodo, non possono permettersi siffatte generosità. La maggioranza che governa la città ha grandi responsabilità nello squilibrio del bilancio dell’import/export delle intelligenze e la scelta del futuro Presidente dell’Uni.Rimini, dopo le dimissioni del dott. Cagnoli, non può non tenere conto dei problemi citati.Lasciamo, comunque, al Sole24ore le considerazioni sul fenomeno dell’import /export delle intelligenze, mentre noi dobbiamo occuparci delle condizioni di vita della nostra città che, nelle graduatorie, ci vede sempre tra gli ultimi.  Sicurezza, qualità ambientale  e occupazione sono i settori dove paghiamo l’incapacità della Giunta alla quale spetta il dovere di invertire la rotta perché le risorse per il cambiamento ci sono, basta saperle sfruttare. Settanta anni di amministrazioni di sinistra hanno creato una staticità politica che ha paralizzato tutto il settore pubblico, dal comune alla provincia e rallentato la spinta propulsiva dei privati che devono tornare ad investire in questa città perché offre enormi potenzialità”.    

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