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Emergenza Ucraina, scatta il piano profughi della Prefettura di Rimini

Nel quadro dell’attuale situazione di crisi legata agli eventi bellici in corso in Ucraina, il Prefetto di Rimini ha incontrato stamattina numerosi Sindaci del territorio, il rappresentante della Diocesi di Rimini e il rappresentante della Comunità ucraina allo scopo di fronteggiare le eccezionali esigenze di accoglienza di profughi provenienti da quel Paese.

Il Governo italiano, come è noto, ha infatti incrementato le risorse finanziarie del capitolo di bilancio riguardante il sistema di prima accoglienza già in atto, per cui sarà possibile ospitare le donne, i bambini e gli anziani che stanno lasciando il loro Paese per raggiungere gli altri Stati europei.

Il Prefetto ha, pertanto, reso noto che l’accoglienza finanziata da risorse pubbliche potrà essere assolta attraverso :
• i centri di accoglienza straordinaria (CAS), con ampliamento delle possibilità per le associazioni che a suo tempo sono risultate essere aggiudicatarie del bando pubblico per la gestione dei migranti;
• il sistema di accoglienza e integrazione (SAI) finanziato dallo Stato e gestito dai Comuni che vi aderiscono o intendono farlo.
• la stipula di una Convenzione tra Prefettura e Comune per una diretta gestione dei profughi anche attraverso le associazioni o i privati ai sensi dell’art.15 della Legge 241/90.

Nel corso dell’incontro i Sindaci presenti hanno comunicato sia le potenziali disponibilità che le insorgenti criticità, convenendo comunque di pervenire ad una accoglienza organizzata e strutturata

Il Prefetto ha sottolineato la necessità di disporre quotidianamente di un tracciamento anagrafico delle persone ospitate, invitando i Comuni – anche attraverso la collaborazione della stessa comunità ucraina fortemente rappresentata su questo territorio provinciale con oltre 5.000 unità -, a riferire gli estremi delle persone accolte alla mail: immigrazione.pref_rimini@interno.it

Il dott. Forlenza, raccogliendo l’invito sia del rappresentante della Diocesi che di quello della Comunità ucraina, invita inoltre tutti i cittadini a far riferimento, soprattutto in questa fase in cui lo spontaneismo delle raccolte potrebbe nascondere anche fini di profitto e non umanitari, ad Associazioni riconosciute su un piano internazionale e/o nazionale come ad esempio Croce Rossa Italiana e Caritas che, peraltro, hanno sedi riconosciute anche in Ucraina.

Per quanto riguarda invece i cittadini ucraini già in provincia, essi potranno far riferimento a don Viktor Dvykalyuk dell’Esarcato Apostolico competente per Rimini, Ravenna e San Marino che risponde al recapito di telefonia mobile 3804333279 oppure alla mail viktor_uk@yahoo.com

Particolare attenzione verrà anche posta per favorire, sul piano dell’istruzione, l’assolvimento degli obblighi scolastici dei bambini e, sul versante sanitario, l’accesso al servizio sanitario nazionale, anche con riferimento a quanto occorrente per il contrasto alla pandemia da Covid-19.

Intanto continua in tutta l’Emilia-Romagna il lavoro per garantire accoglienza e aiuto ai profughi dall’Ucraina. Domattina è previsto un incontro del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, con i Prefetti, i sindaci e i presidenti delle Province per il coordinamento con i territori.

Importante il ruolo della sanità regionale, impegnata a tutti i livelli per garantire alle persone in fuga dall’Ucraina e in arrivo qui la migliore accoglienza e assistenza possibile.

Senza dimenticare chi nel Paese in guerra rimane: è già stato inviato al Centro unico di raccolta della Protezione Civile di Palmanova, in Friuli, il primo carico di materiale sanitario per 80mila euro, con destinazione finale Ucraina.

La direzione dell’assessorato regionale alle Politiche per la Salute ha già inviato alle Aziende sanitarie le prime indicazioni per assicurare soccorso ai profughi, che saranno presi in assistenza dal Servizio sanitario regionale. Ciò vale, naturalmente, non solo per i minori come già normalmente avviene, ma per tutti.

“Il servizio sanitario è coinvolto a tutti i livelli per assicurare assistenza e cure a chi arriva e sostegno a chi resta – afferma l’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Raffaele Donini -. La Regione, d’intesa con le autorità nazionali e locali e con il territorio, si sta muovendo in una duplice direzione: fornire ai profughi tutto ciò di cui hanno bisogno e garantire l’assistenza umanitaria in Ucraina, inviando farmaci e presidi sanitari per la popolazione”.

Cosa si farà

Dal punto di vista operativo, le Ausl rilasceranno loro il codice Stp (Straniero temporaneamente presente), che garantisce appunto la presa in carico temporanea.

Con un riguardo maggiore per le persone indigenti, che – con autodichiarazione del proprio stato di indigenza – saranno anche esonerate dal ticket, in analogia con quanto avviene per i cittadini italiani, per quanto concerne: prestazioni sanitarie di primo livello, urgenze, stato di gravidanza, patologie esenti o soggetti esenti per età o in quanto affetti da gravi stati invalidanti.

Gli indigenti che non rientrano in queste categorie, con l’Stp pagheranno il ticket alle stesse condizioni dei cittadini italiani e non a quelle normalmente applicate ai cittadini Extra Ue.

Per quanto riguarda il Covid, sempre con l’obiettivo di assicurare la massima tutela della salute a persone in fuga da un Paese in guerra, i Dipartimenti di Sanità Pubblica – in attesa di specifiche indicazioni del ministero della Salute – prenderanno in carico i profughi per sottoporli a screening per l’infezione da virus SARS-Cov-2: sarà quindi effettuato un test antigenico o molecolare con tampone nasofaringeo, indipendentemente dallo stato vaccinale.

Le persone risultate positive e i relativi contatti saranno naturalmente assistite e gestite secondo i protocolli vigenti. I Dipartimenti dovranno inoltre verificare lo stato vaccinale e offrire la vaccinazione alla popolazione ucraina in arrivo, provvedendo al completamento di cicli risultati incompleti, anche ai fini del rilascio della certificazione verde Covid-19.

Materiale sanitario verso l’Ucraina

Sulla base delle intese tra ministero della Salute e Dipartimento di Protezione civile, la Regione ha effettuato una ricognizione della disponibilità di farmaci, presidi sanitari e materiali di consumo da donare all’Ucraina.

Dopo la verifica effettuata presso il Magazzino unico Centralizzato Area vasta Emilia Nord, è stato possibile raccogliere un primo quantitativo di materiale e inviarlo, come prevede la procedura concordata a livello nazionale, al Centro Operativo della Protezione civile del Friuli Venezia Giulia, a Palmanova in provincia di Udine. Da lì partirà il carico complessivo, con destinazione Repubblica democratica di Ucraina.   

Raccolta fondi regionale

E’ in corso la raccolta fondi avviata dalla Regione per l’assistenza e aiuti umanitari ai profughi. Chiunque potrà versare – indicando con chiarezza la causale “EMERGENZA UCRAINA” – al seguente Iban: IT69G0200802435000104428964

Dall’estero, codice Bic Swift: UNCRITM1BA2

Il conto corrente è intestato all’Agenzia per la sicurezza territoriale e la protezione civile dell’Emilia-Romagna.

E’ lo stesso già utilizzato in passato per fronteggiare altre emergenze, con gli emiliano-romagnoli sempre in prima fila in termini di solidarietà

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