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Emergenza Coronavirus, il Comune di Rimini certifica la rete solidale “Team Bota”

Il Comune di Rimini è pronto a certificare il “Team Bota Rimini, la rete solidale nata da un’azione di guerrilla marketing.

Si tratta  Un gruppo di cinquanta ragazzi – volontari – del capoluogo romagnolo che hanno deciso di unire le loro forze per sostenere i loro concittadini, specie quelli più deboli, che vivono soli o i più anziani. Tenuti come tutti in questi giorni a rispettare l’appello a restare il più possibile in casa, ad evitare gli spostamenti e a delegare gli altri anche per andare a fare la spesa al supermercato, pur di non rischiare di essere contagiati.

O, in alternativa, a vedere scorrere in solitudine le loro giornate, perchè – si sa- la raccomandazione (giusta) è quella di limitare al massimo i contatti anche con i parenti, specie per i più anziani. Al motto di un’espressione felicemente nota – tin bota – che per l’occasione diventa “Team bota”. Stare insieme e fare insieme.

Il centro “catalizzatore” dell’inziaitva è il ristorante “Come stai? ” aperto di recente in Piazzetta San Martino,

«Abbiamo da pochi giorni ottenuto un gran traguardo: il Comune di Rimini sta preparando un documento che certifichi la validità del nostro progetto. Questo certificato è fondamentale perché consente ai nostri volontari di viaggiare con ancora più sicurezza e nel rispetto di tutte le norme vigenti», avevano spiegato.

Ad annunciare l’imminente certificazione in arrivo da aperte del Comune è Chiara Amatori, 26 anni ancora da compiere, laureata in Design Industriale e Multimedia presso l’Università IUAV di Venezia (Dipartimento della Repubblica di San Marino). Nel dicembre 2019 ha conseguito a pieni voti la laurea in Organization and Innovation of Culture and the Arts (GIOCA) presso il dipartimento di Economia, Management e Statistica dell’Università di Bologna, con una tesi sperimentale in Cultural Economics dal titolo “Crafting the Arts: from supported bureaucracy to cultural enterprise. The experience of Alcantara Teatro”. Attualmente organizzatrice di festival di cinema e teatro e assistente alla comunicazione e social media manager in diverse agenzie di comunicazione, tra le promotrici dell’iniziativa “Team Bòta Rimini”.

«Mi sono chiesta – spiega la giovane volontaria – come poter essere utile per la mia città, assieme ad un gruppo di amici abbiamo provato a mandare un messaggio di solidarietà a tutta la città ed aiutare concretamente le persone che hanno bisogno. Siamo partiti in 6 scrivendo a mano ed imbucando oltre 300 cartoline, oggi siamo più di 100 “armati” di telefonino, gruppo WhatsApp e pagina Facebook».

La Amatori chiede di non scomodare la parola “angeli”, «siamo ragazzi concreti che hanno deciso di dare una mano» e finita questa emergenza ha una speranza: «Amore e solidarietà devono entrare nel nostro linguaggio quotidiano, non solo ora ma anche dopo che tutto questo sarà finito. Impariamo a non dimenticare».

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