Le elezioni del 20 Novembre nella Repubblica di San Marino rappresentano uno spartiacque importante. Tra chi vuole aprire il sistema, renderlo moderno, accessibile e internazionalizzato e chi si rifugia nel caro piccolo, vecchio, rassicurante fortino pensando che più estranei si è al mondo, meglio è.
Tra chi pensa che la prospettiva europea, del mercato unico, del gareggiare non solo con le stesse regole (perché pur essendo paese terzo, applichiamo le norme continentali) ma anche con le stesse opportunità sia imprescindibile e chi pensa che possiamo tutto sommato agire come meglio vogliamo, dimenticandosi che confiniamo solo con l’Italia che è nella UE e che con la sola economia interna sammarinese non si sostiene neanche metà del nostro stato sociale.
Tra chi sostiene che c’è da sostenere un intero paese, aiutare tutte le sue parti e chi vede invece dovunque e continuamente nemici da abbattere, guerre da vincere anche a scapito del sistema.
Tra chi pensa che la collaborazione con i comuni, le regioni, i nostri cittadini che vivono nelle zone limitrofe sia un plusvalore e chi pensa che si può fare da soli e che non è produttivo confrontarsi con i nostri vicini, consci che gli oltre 5400 frontalieri che ogni varcano il confine sono un dato particolarmente significativo dell’intreccio tra realtà divise solo virtualmente da un confine istituzionale.
Il PSD ha bene in testa da che parte stare e sta intessendo rapporti con i rappresentanti politici di Rimini e di Pesaro, dell’Emilia Romagna e delle Marche al fine di continuare e anzi potenziare i legami esistenti in vista di una prosecuzione dell’attività di governo per la prossima legislatura che sarà quella in cui le infrastrutture viarie di collegamento tra San Marino e Rimini dovranno essere significativamente migliorate, il funzionamento dell’Aeroporto Internazionale Rimini- San Marino produrre i flussi turistici che merita e sfruttare in maniera positiva per i due territori le concessioni date dall’accordo del 2013 e da risolvere anche la vicenda della depurazione delle acque.
Il Partito dei Socialisti e dei Democratici si presenta alle elezioni con una lista compatta di 21 candidati espressivi della società sammarinese, donne e uomini impegnati in tanti settori, con una età media di 45 anni, 7 candidati, per lo più giovani, alla prima esperienza elettorale e con 3 Consiglieri e i 2 Segretari di Stato uscenti che si ricandidano.
BARTOLINI BARBARA, 44 anni
BELLUZZI ANDREA, 48 anni
BELLUZZI IRO, 52 anni
BERTI DANIELA, 49 anni
BONIFAZI ROMINA, 43 anni
CANINI ALESSANDRA, 47 anni
CAPICCHIONI GIAN CARLO, 60 anni
CASALI FRANCA ALESSANDRA, 43 anni
CECCOLI ANDREJ, 35 anni
CIAVATTA NICOLA, 32 anni
FIORINI STEFANO, 51 anni
GASPERONI MILENA, 55 anni
GIANNOTTI MAURA, 46 anni
GIARDI RENZO, 66 anni
GIOVAGNOLI DAVIDE, 29 anni
GIOVAGNOLI GERARDO, 40 anni
MICHELONI DANILO, 56 anni
RICCARDI DALIBOR, 33 anni
ROSSI MATTEO, 30 anni
STEFANELLI DANIELE, 38 anni
TOCCACELI STEFANO, 60 anni
COME SI VOTA
La più grande novità di questa consultazione è rappresentata dalla preferenza unica, al posto delle 3 precedenti, e dal fatto che la preferenza è stata ripristinata anche per gli elettori residenti all’estero che quindi in questa elezioni hanno gli stessi diritti dei residenti in Repubblica.
L’elettore esprime il suo voto attraverso la croce sul simbolo del partito scelto e può indicare la preferenza attraverso il numero o il nome e cognome del candidato scelto nell’apposita riga.
Il primo turno del voto sarà il 20 novembre. Nel caso in cui nessuna coalizione raggiunga il 50% dei voti, il 4 dicembre si terrà lo “spareggio” tra le due coalizioni che hanno preso più voti. Al secondo turno quindi sarà possibile esprimere solo il voto tra queste due coalizioni.
La coalizione vincente disporrà, tramite il premio di maggioranza, di 35 Consiglieri su 60.
Gerardo Giovagnoli