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Elezioni Rimini, Lisi durissima con Vanni Lazzari (Pd): “Fa guerra al civismo, che autogol”

Durissima presa di posizione della vicesindaco di Rimini Gloria Lisi nei confronti del segretario comunale Pd Vanni Lazzari, che oggi ha chiesto ai civici di allargare la discussione sui porogrammi anche a Leu e MoVimento 5 Stelle. Secondo la Lisi si tratta “un atto politico di guerra al civismo”, “una cesura e una rottura per certi versi storica nella storia del centrosinistra regionale e riminese”, “un salto all’indietro di 60 anni”. Insomma, scrive la Lisi in un lungo post su Facebook, “per il Pd di Vanni Lazzari il civismo va respinto”, ma forse il segretario non ha calcolato bene “la portata culturale di un autogol così”.

Fra i commenti al post, quello del consigliere comunale Giovanni Casadei: “Proprio non capisco da dove hai dedotto questa sintesi, io non la leggo da nessuna parte, mi pare una lettura un filino strumentale….”

Poco prima, sempre su Facebook, la vicesindaco aveva espresso il suo endorment per la candidatura del collega di giunta Jamil Sadegholvaad: “Grazie per la tua disponibilità ed il tuo coraggio, forza Jamil!!!!!!”.

Il post di Gloria Lisi:

Non sono mai stata iscritta a un partito. Dal 2011 sono al servizio della mia città come vice sindaco. sottolineo la parola servizio: la politica, per me, è sempre stato questo, e cioè mettersi a disposizione per un periodo della propria vita per i luoghi dove abbiamo famiglia, affetti, relazioni, lavoro. Credo nella giustizia sociale e nel valore degli altri e della persona. Ho cercato e cerco di applicarlo ogni giorno nell’operatività dell’assessorato che seguo e durante il confronto pubblico, anche recente, con personalità come Stefano Zamagni, Elly Schlein. Per me le teorie del premio Nobel Amartya Sen, valorizzate nel nostro Piano Strategico dal prof. Zamagni, sono diventate la guida fondante di tutte le mie scelte amministrative.

I progetti sono diventati carne viva e dalla teoria si è passati alla pratica. Per questo voglio ringraziare davvero il Sindaco Andrea Gnassi che ha creduto in me e si è fidato, dandomi la possibilità di dare alla luce progetti rivoluzionari come l’Housing First, la valorizzazione delle persone con disabilità, il grande investimento sull’autismo, gli inserimenti lavorativi che mettono al centro le persone…potrei continuare a lungo su tutto quello che nel sociale abbiamo fatto insieme in questi 10 anni di mandato, sono cattolica e tutta la mia attività politica si è sempre ispirata ai valori universali di fratellanza e condivisione con gli ultimi.

So che l’amministrazione occuperà periodo limitato della mia vita. Così deve essere. E ne sono fiera. Civico per me vuol dire questo. E questo è sempre stato il percorso che ho condiviso con la creazione di Rimini Attiva. Civico è un inestimabile patrimonio di competenze e passione a cui dovrebbero attingere, ora più che mai, proprio i partiti che non danno bello spettacolo di loro a nessun livello.

Leggo ad esempio della posizione presa oggi dal segretario del PD Alberto Vanni Lazzari. Senza volere entrare nel dibattito interno di una forza politica a cui non sono iscritta, il messaggio mi pare chiaro: per il Pd di Vanni Lazzari il civismo va respinto, la mano tesa porta dal coordinamento liste civiche e altri partiti del centrosinistra rifiutata con la motivazione ‘non ci siete solo voi…potete anche stare fuori dalla porta’. E’ chiaramente una mossa tattica ‘pro domo sua’, ma forse non è stata calcolata bene la portata culturale di un autogol così.

Mi pare un atto politico di guerra al civismo, in qualunque forma esso si manifesti, che segna una cesura e una rottura per certi versi storica nella storia del centrosinistra regionale e riminese. Un salto all’indietro di 60 anni, con gli ‘indipendenti’ considerati solo in funzione gregaria: buoni, zitti, portate voti e basta, quelle liste ‘civiche’ civetta create a tavolino, fatte in poco tempo, solo per raggranellare qualche crocetta in più al momento delle elezioni. Sinceramente non ho mai visto una cosa così.

O meglio, l’ho vista e registrata in embrione un paio di mesi fa quando all’annuncio di una nuova associazione culturale e di stimolo del dibattito cittadino, composta da tanti giovani, chiamata Sarà, esponenti di correnti del PD si sono pubblicamente spinti a deriderla e schernirla. Sinceramente se questo ha in mente il Partito democratico per le elezioni a qualunque livello, più di una riflessione occorrerà fare prima di stringere qualsiasi tipo di accordo. La pazienza non è infinita e se dovesse finire ognuno farebbe liberamente le proprie scelte, che non necessariamente vedrebbero privilegiare i tormenti interni di un partito e delle sue correnti rispetto al bene della città.

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