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Elezioni a Riccione, chi è pronto e chi si defila

A Riccione entro la fine di questa settimana tutte le candidature saranno in campo, almeno quelle importanti.

Il Pd deciderà nelle prossime ore. Meglio formalizzerà ciò che da tempo è stato deciso. La candidatura a Sindaco e le alleanze. Su quest’ultimo aspetto il balletto è finito (anche le telefonate di pressing). Ha prevalso la linea del Pd di Riccione e del suo segretario Parmeggiani: nessuna alleanza con liste che propongano esponenti della vecchia maggioranza di centro destra. Fuori Tirincanti e gli altri che hanno fatto decadere il sindaco Tosi. Confermata la possibile alleanza con Patto-Oltre. D’altra parte, come già scritto, anche Oltre non avrebbe retto una alleanza con Tirincanti.

Sul versante alleanze rimane solo una incognita che, sicuramente, non farà impensierire più di tanto i riccionesi. Cosà farà Tirincanti? Pizzolante accetterà che il suo ex compagno di partito (nel Psi e in Forza Italia) venga escluso dalla coalizione di centro sinistra? In settimana si scioglieranno anche questi dettagli.

Di queste tre settimane si ricorderanno alcuni fatti in particolare.
– La decadenza del sindaco di Roma, Ignazio Marino, ha fatto scuola anche in periferia. I sindaci si possono mandare a casa andando dal notaio. Non sappiamo se è costato più di una seduta del Consiglio Comunale. E’ certo che non ha pagato la collettività.
– Non è vero, in democrazia, che chi organizza il tutto per cambiare sindaco poi riesca ad avere un ruolo di primo piano. In questo caso, al momento, è il solo sicuro di non ritornare nel palazzo comunale con ruoli di governo.
– Don Giorgio dell’Ospedale, che aveva fatto un’abitudine del partecipare alle primarie del Pd, questa volta è rimasto a casa. Non ha neanche potuto invitare i propri fedeli dall’altare ad andare a votare alle primarie del Pd, come fece il 4 marzo del 2014: “Oggi abbiamo fatto prima, avete ancora un’ora e mezza per andare alle Primarie”. Non sappiamo per chi farà o non farà il tifo Don Giorgio. Sappiamo che nei suoi ambienti ristretti abbia, più di una volta, detto di essere alquanto deluso dall’ex sindaco Tosi. Si capirà meglio nelle prossime settimane quanta profonda sia la delusione.
– Nel Movimento 5 Stelle tutto confermato secondo copione. Chi perde le primarie a candidato a sindaco sbatte la porta e se ne va. Così anche a Riccione. D’altra parte è da comprendere la delusione di Morena Ripa (16 voti) che si è vista superare da Andrea Del Bianco (36 voti). Una delusione sostenuta da un profondo dubbio: i maggiorenti dei 5 stelle a Riccione hanno lavorato contro di lei. Infatti chi ha vinto praticamente non lo conosce nessuno. In ogni caso manca ancora la certificazione di Grillo. Chissà che non vinca, come a Genova, chi è arrivato secondo.
– Pizzolante si è dovuto piegare al Pd. Poteva evitare la prova di forza. Ma a lui piace così, stravincere. A Riccione, però, è complicato.
– Renata Tosi è decaduta e risorta, nel senso politico del termine, nel giro di una settimana. Abbiamo qualche dubbio, tuttavia, che qualcuno pensi ad un miracolo politico. Pare più una coalizione di necessità dettata da linee politiche nazionali.
– Arcuri si ritira dalla prima linea. Lo motiva con la sua attività professionale. Sarà. Conoscendo, poco, il personaggio, pare più una affettuosa presa di distanza da Renata Tosi. Nanà pare sia convinto nel suo intimo che difficilmente rivincerà le elezioni. Ha preferito scendere.
– Unione Civica non esisterà più nel panorama politico di Riccione. Una meteora che è passata in poche settimana nella politica riccionese da ago della bilancia ad ago in un pagliaio.

L’Arciunès

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