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Elezioni a Riccione, generazione di fenomeni

Ogni campagna elettorale che si rispetti si presta a fin troppo facili ironie. E anche quella di Riccione, pur se ancora sotto tono, rientra nella norma: cercare di farsi notare con proposte che lascino il segno e convincano gli elettori.

In una classifica delle promesse più audaci, inusuali, curiose e talvolta anche surreali, allo stato attuale risulta nettamente in testa la candidata di Fare, Morena Ripa.

Il suo programma, tenuto a battesimo dal sindaco di Verona Flavio Tosi, esibisce un paio di trovate che sono delle vere e proprie “perle”.

La prima è di nominare 2 (due) assessori al turismo. Uno al turismo-turismo ed un secondo alla “alla stagione turistica”. Il suo compito sarà quello di coprire i buchi del primo assessore al turismo o intervenire a fianco delle categorie economiche. Una sorte di assessore a chiamata, stagionale ed anche precario (pensiamo).

La seconda perla, pur di caratura minore, è quella di dare “avvio al processo di completa informatizzazione dell’Ufficio Tecnico del Comune di Riccione”. Ci risulta che l’ufficio tecnico sia già ampiamente informatizzato. Ma forse da Verona giungeranno sistemi operativi qui ignoti.

Invece, la campagna elettorale dell’ex sindaco Tosi è incentrata sul far conoscere che tutto quello si sta facendo a oggi Riccione è merito suo: dagli asfalti, alle colonnine per la ricarica delle macchine elettriche, alla raccolta differenziata ai pasti sulla spiaggia. Insomma, robusti colpi di spugna sul fatto di essere stata sfiduciata dalla sua stessa maggioranza per manifesta incapacità di programmare ed affrontare i problemi della città (così hanno affermato i “traditori”). Oltre al comprensibile risentimento per tale giudizio da parte dei suoi ex alleati, qualche risposta anche sul merito di questo capitolo non guasterebbe.

A Patto Civico consigliamo di farsi aiutare dai produttori della trasmissione televisiva “Soliti Ignoti”. Dopo un corso accelerato forse capirebbero meglio chi è (chi sono) l’Arciunes.

Inevitabile commentare le dichiarazioni di Fabio Ubaldi, capolista di Patto Civico, sulle primarie del Pd di domenica scorsa. Ha votato alle primarie del Pd in spregio a qualsiasi logica di buon senso (essendo candidato in una lista diversa dal Pd e riservando proprio a questo partito i suoi attacchi più virulenti, addirittura escludendo ogni alleanza all’eventuale ballottaggio) e continua lanciare proclami. Questo esponente politico conosciuto per la scarsa partecipazione in consiglio comunale nel periodo 2009-2014 ora si atteggia a statista.

Ricapitoliamo: Fabio Ubaldi prima diventa segretario del Pd di Riccione, poi si candida alle primarie nel 2014 (gennaio) contro il sindaco uscente Massimo Pironi (del Pd come Ubaldi) all’insegna di “un nuovo rinascimento”. Vince le primarie e perde le elezioni.  In una qualsiasi democrazia occidentale lo “statista” Ubaldi si sarebbe dimesso da qualsiasi carica e, appresa la lezione, avrebbe abbandonato la politica. Invece no. Altra giostra con altri partiti, altro giro a insegnare su come la si fa, la Politica. Imbarazzante.

Per il resto attendiamo l’11 di giugno fiduciosi che tutto tornerà. Compresi i Conti.

Del Movimento 5 Stelle con il suo candidato Delbianco conosciamo poche cose. Ovviamente colpa nostra. Sappiamo di un incontro sulla nuova legge regionale sullo sport con la consigliera regionale Sensoli. Ricordiamo che la proposta di legge è della giunta regionale del Pd. Di una cena di autofinanziamento (come fanno tutti) e un appello per sottoscrivere con le firme autenticate la lista dei 5 Stelle. Un po’ poco al momento. Ma tanto nel Mondo a Cinque Stelle basta il brand.

Sotto tono anche la campagna elettorale del Pd e Sabrina Vescovi. Proposte di “buon senso” che rischiano di passare come normale amministrazione. Ma forse, per Riccione la normale amministrazione è “rivoluzionaria” dopo aver visto all’opera i fenomeni del recente passato.

Ma siamo solo alle battute iniziali, i prossimi giorni saranno certamente generosi di spunti.

L’Arciunès

 

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